MILANO FASHION WEEK – FW14-15: Alberto Zambelli, Daizy ShelyMILANO FASHION WEEK – FW14-15: Alberto Zambelli, Daizy Shely

4.

Da Porta Venezia a Palazzo Clerici, agli stabili eleganti nei dintorni della Scala. Il tour delle presentazioni mi ha portato in giro per Milano alla scoperta di talenti emergenti della moda: giovani designer italiani e stranieri con spunti interessanti da tenere d’occhio.

È il caso di Alberto Zambelli, diplomato all’Istituto Marangoni, assistente e collaboratore di aziende importanti, nonché vincitore nel 2007 del concorso della Camera Nazionale della Moda Fashion Incubator.

Alberto Zambelli

Per il prossimo inverno Zambelli prende le mosse dal Systema Naturae, l’opera con cui Linneo nel Settecento classificò piante e animali avvalendosi per la prima volta della nomenclatura binomiale.

Carl von Linné – Systema Naturae, sesta edizione (1748) – tavola VI

Carl von Linné – Systema Naturae, sesta edizione (1748) – tavola V

Bellezza e complessità della natura sono il punto di partenza per la scoperta dell’essenza femminile, rappresentata dalla mantide antropomorfa che si ritrova stampata e ricamata un po’ ovunque, affiancata a pattern in velluto devoré raffiguranti fiori e farfalle.

Tutto su capi lineari variamente assemblabili o stratificati o ancora su silhouette scultoree in faille, alpaca e cashmere nelle sfumature del carminio, del verde penicillina e del giallo cotogna.

Il cerchio si chiude con le cerate trasparenti e luminescenti che mimano eteree crisalidi, simbolo di una collezione singolare in cui la natura è interpretata con uno sguardo a metà tra design, entomologia e alchimia.

Palazzo Clerici – Sala degli Arazzi

Giambattista Tiepolo – volta affrescata (1741) – Palazzo Clerici – Sala degli Arazzi

 

È il caso poi di Daizy Shely, originaria di Tel Aviv e milanese d’adozione.

Daizy Shely

Dopo il diploma all’Istituto Marangoni, Daizy si butta nella mischia con una linea dagli accenti surreali giocata sul filo del contrasto delicatezza-forza: colori pastello e tonalità cupe, stampe d’impatto, materiali soft insieme ad altri più strutturati. Un mix bizzarro che in poche stagioni sta incuriosendo stylist e fashion editor e che per l’autunno-inverno 14-15 si carica di particolare pathos. La collezione è infatti ispirata alla nonna recentemente scomparsa, figura fondamentale e perfetta incarnazione di tenacia e bellezza sintetizzate nell’immagine di una rosa al culmine della sua vita.

Da qui: fantasie psichedeliche tra acquerelli e computer grafica si contrappongono a motivi geometrici in bianco e nero;

silhouette femminili e rétro – con dettagli scultorei, tocchi zuccherosi e altri severi da istitutrice – vengono spezzate da capi hard come blouson e cappotti maschili un po’ anni Ottanta.

Una collezione densa, a tratti eccessiva, ricca di elementi onirici e poetici.

To be continued…

4.

The presentations tour led me around Milan in search of emerging fashion talents: young Italian and foreign designers having intriguing features.

 

Alberto Zambelli, graduate at Istituto Marangoni, was assistant and collaborator of influential brands and also winner (in 2007) of the Fashion Incubator contest by the Camera Nazionale della Moda.

Alberto Zambelli

For the fall-winter 14-15 Zambelli was inspired by the Systema Naturae by Linneo, the classification work of plants and animals in which for the first time the binomial nomenclature was used.

Carl von Linné – Systema Naturae, 6th edition (1748) – table VI
Carl von Linné – Systema Naturae, 6th edition (1748) – table V

The beauty and the complexity of the nature were the starting point for the discovery of the feminine essence, represented by the anthropomorphous mantis printed and embroidered along with velvet flowers and butterflies on clean, layered and sculptural items.

This collection was a cross of design, entomology and alchemy, symbolized by the see-through oilskins that looked like ethereal chrysalises.

Palazzo Clerici – Sala degli Arazzi
Giambattista Tiepolo – frescoed vault (1741) – Palazzo Clerici – Sala degli Arazzi

After the degree at Istituto Marangoni, Daizy Shely, from Tel Aviv, entered the fray with a brand characterized by surreal tones and the contrast between daintiness and strength:
Daizy Shely

pastel colors and dark shades, unbelievable prints, soft and more compact materials. For the fall-winter 14-15 this odd mix gained more pathos due to the recent demise of the beloved grandmother. The tenacity and the beauty of this woman were synthesized in a dreamlike, excessive and poetic collection through a ripe rose and a series of contrasts:

patterns made by a match of watercolors and computer graphics were opposed to black and white geometrical motifs;

 feminine and rétro silhouettes were broken by hard items like blousons and Eighties coats.

To be continued…



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