Fuorisalone 2018 – Dimore Studio e il design onirico
DIMORE STUDIO – TENDE, ARCHIVI E GRANDI DESIGNER DEL PASSATO
Gli allestimenti di Dimore Studio sono un’esperienza a metà strada tra sogno e film, che poi è la stessa cosa.
Per il Fuorisalone 2018 le presentazioni sono state tre, diverse ma ugualmente stupefacenti, complici gli antichi appartamenti a scatola cinese di Via Solferino, dove dietro ogni angolo può celarsi l’imprevedibile in puro stile David Lynch.
A cominciare da Transfer che, nelle imponenti stanze borghesi di Dimore Gallery, ha ricreato una sorta di viaggio avventuroso tra ambientazioni differenti in omaggio ai grandi designer del XX° secolo, da Carlo Mollino a Gio Ponti, da Charlotte Perriand a Carlo Scarpa, da Angelo Lelli ad Alvar Aalto e Jean Royère.
Tende in tessuto de le Cuona – che potrebbero essere oasi berbere nel deserto o spogliatoi marini primo ‘900 – a racchiudere pezzi incredibili, gioielli in un forziere orchestrati come frammenti di esistenze, e ancora stanze comunicanti concepite come il colto e bizzarro archivio di un collezionista, tratto distintivo del duo Salci-Moran.
BIANCO E MONOLITI
Tutt’altro mood per Perfettamente Imperfetto. Tra teloni abbaglianti di cellophane bianco, un po’ 2001 Odissea nello Spazio, un po’ scena del crimine di un serial killer o edificio in rifacimento, i nuovi arredi delle collezioni Progetto Non Finito e Oggetti – ispirati ai salotti milanesi e romani degli anni ’60 e ’70, tra bambù, paglia di Vienna, ottone e colori densi – risaltano come misteriosi e lussuosi monoliti.
Straordinaria la teca con l’eden rigoglioso di fiori tropicali. La fantasmagoria della natura catturata e rinchiusa in una dimensione bella e romantica ma artificiosa e decadente al tempo stesso.
UNDERGROUND FRONTE STRADA
Infine per la prima volta Dimore Studio è emersa all’esterno attraverso uno showroom temporaneo con sei finestre fronte strada visitabile fino alla fine di maggio.
Qui Limited Edition, la nuova collezione di nove pezzi del XIX° e XX° secolo sezionati, modificati e riassemblati da Emiliano Salci con innesti di laccature, ottone e acciaio cromato in una scenografia con sensuali moquette viola e scabre pareti inondate d’oro, come in un club underground newyorkese o in un luogo abbandonato dopo una catastrofe fantascientifica.
LIMITED EDITION (Via Solferino 22)
TRANSFER (Via Solferino 11, scala a destra)
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