1.Etro; 2. Gucci; 3. Giles; 4. Tory Burch; 5. Ralph Lauren; 6. Marc Jacobs; 7. Oscar de la Renta; 8. Marchesa; 9. Perfetta la book clutch The Great Gatsby, Olympia Le-Tan; 10. Cloche, Ralph Lauren; 11. Alberta Ferretti; 12. Bottega Veneta; 13. Chloé; 14. Frange anche per il collier formato da un semplice nastro e da decori circolari, Marni; 15. Si chiama Tonda (?) la clutch in pelle metal, Diane Von Furstenberg; 16. Tacco in plexi colorato per la scarpa t bar a disegni, L’Autre Chose; 17. Forse la borsa più bella della stagione (nello speciale non c’è solo perché non avevo trovato la foto) questa in metallo dorato e cocco, omaggio dichiarato all’Art Déco, Gucci.
Altro che Sessanta. La prima vera rivoluzione femminile è datata anni Venti.
Provate solo a immaginare che grandioso gesto di liberazione e coraggio deve essere stato quello di tagliare i capelli, eliminare i busti e accorciare l’orlo delle gonne in un’epoca in cui anche una caviglia poteva creare pericolosi turbamenti.
Non c’è storia.
Le ragazze di allora – flapper, garçonne o maschiette che dir si voglia -, in quanto a provocazione, sfacciataggine e classe, non erano e non sono seconde a nessuno; basti pensare alla flapper per antonomasia, Louise Brooks, che col suo caschetto squadrato ammalia da quasi un secolo.
Sarà per la linearità degli abiti dalla vita allungata (che di sera si trasformavano in veli impalpabili carichi di lustrini), sarà per la magrezza e le forme androgine, sarà per il trucco pesante e le sigarette che davano un’aria fascinosa e dissipata o per le frange che danzavano indiavolate al ritmo del charleston, ma i Roaring Twenties restano scolpiti nell’immaginario collettivo come un’era dall’eleganza e dalla vitalità ineguagliabili.
Con un occhio coperto dal cappello a cloche, le scarpe con cinturino perfette per le convulse nottate ballerine (magari sommerse da fiumi di alcool e oppio) e il corpo ornato da lunghi fili di perle e da gioielli déco, le flapper divennero icone assolute, immortalate negli affreschi letterari e cinematografici della Jazz Age.
Un titolo per tutti: The Great Gatsby di Scott Fitzgerald, tra i romanzi più amati di sempre, trasposto al cinema ben quattro volte, se si conta anche l’imminente versione di Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan. In attesa dell’uscita americana prevista per dicembre, è indubbio però che Jay Gatsby e Daisy Buchanan significhino per noi solo ed esclusivamente la coppia inimitabile Redford-Farrow, due divinità scese sulla terra e vestite rispettivamente Ralph Lauren e Theoni Aldredge.
Nessuna meraviglia quindi che lo stilista americano abbia deciso di rievocare per la p-e 2012 le suggestioni della Long Island 1922 delineata nel film di Jack Clayton. Ma, tra impeccabili completi maschili e tunichette decorate di piume e cristalli, Ralph Lauren non è che il capofila di un nutrito gruppo di griffe sedotte dal periodo di The Artist
e Midnight in Paris.
E così da Etro a Gucci, da Marc Jacobs a Tory Burch, paillette, frange, motivi geometrici e pieghe fanno rivivere Daisy, Peppy, Adriana e Zelda in un colpo solo.
E voi siete pronte a tirar fuori il vostro animo flapper?
Immagini: 1) Bee Jackson, Tumblr; 2) Eugene Robert Richee – Louise Brooks, Pinterest; 3) Sisters G , Pinterest; 4) Douglas Pollard – Cappello Maison Caroline Reboux – Vogue 1929, Tumblr; 5)Mia Farrow e Robert Redford – The Great Gatsby (1974) – Jack Clayton, Pinterest; 6) Bérénice Bejo – The Artist(2011) – Michel Hazanavicius, Tumblr; 7)Marion Cotillard – Midnight in Paris(2011) – Woody Allen, Tumblr.
E' uno stile molto femminile io ho un abito anni 20' e mi piace tanto ogni volta che lo indosso.
Stupendo; è femminile ma in se ha anche qualcosa di androgino. Pensa che all'epoca le ragazze più formose usavano della lingerie contenitiva per appiattire tutto, anche il seno.
Prontissima! Ho già cominciato.
Gucci ha fatto una collezione favolosa ed in pieno stile anni '20, le “libro borse” di Olympia Le Tan le avevo già viste le torvo davvero carine e soprattutto originali, almeno è qualcosa di diverso e non così visto e stravisto!
@L'Armadio del Delitto Brava Cécile, io invece mi devo ancora attrezzare; come sempre. @Sveva Sì sono molto carine; mi piace soprattutto l'idea di “salvare” le copertine di vecchie edizioni ormai introvabili.
post fantastico..mi piace il mix moda e la sua storia..
adoro questi post.. scelta delle foto stupende.. possiamo seguirci a vicenda se vuoi.. baci
@Color-Block Grazie mille!!! Ok, seguiamoci.
Paradossalmente questa libertà è dovuta anche agli sfarzosi ed esagerati abiti di Poiret che pur eliminando le stecche di balena, aveva ricoperto le donne con strascichi lunghissimi. La collezione Gucci è stata in assoluto una delle mie preferite non solo per gli abiti da sera, ma anche per la serie di completi in verde smeraldo e blu, un'accoppiata cromatica vincente!
@The Fashion Commentator Ah, che bel commento. Praticamente equivale a un post e rende onore al tuo nome di battaglia. Sicuramente hai ragione a proposito di Poiret; anche se devo ammettere che le sue creazioni eccessive esercitano su di me un fascino particolare. D'accordo anche sulla collezione Gucci, bellissima.
Se ti piace questo mood e ti interessa il periodo di transizione, ti consiglio una deliziosa serie inglese, Dowton Abbey; inizia nel 1912, dopo l'affondamento del Titanic, e segue le vicende di una famiglia nobile nella campagna inglese e della sua servitù. Nel corso della serie, tra prima guerra mondiale e quant'altro, penso potresti trovare il personaggio di Sybille estremamente interessante
Che meraviglia gli anni '20. Quando ho visto Midnight in Paris devo ammettere che avrei voluto tantissimo poter tornare indietro nel tempo anche io! Andare a bere un caffé con Man Ray è uno dei miei sogni da sempre 😀 (The artist credo sia uno dei film più belli degli ultimi anni. Era tanto che un film non mi prendeva così! E riguardo ai commenti precedenti sono d'accordo
@Giulia Hai ragione, infatti Downtown Abbey mi attira moltissimo. Ho scoperto però che la prima serie in Italia è stata già trasmessa da Rete4 tempo fa; adesso devo solo capire come fare per rintracciarla, preferirei sempre guardarla in televisione piuttosto che via web, però all'occorrenza mi adatterò.
@Ottavia Grazie mille, i complimenti di una fashion detective fanno davvero molto piacere. Sono incredibilmente attratta da tutto il primo trentennio del Novecento, ma la Parigi anni 20 deve essere stata qualcosa d'incredibile. Un concentrato di geni cosmopoliti e una vita notturna dissipata quanto basta per entrare nel mito.
ciao! bellissimo articolo!!! Proprio ieri abbiamo rivisto per l'ennesima volta il grande Getsby… 🙂 ci stiamo preparando per giovedì: hai voglia di ascoltarci?
Grazie! Sì, se posso vi ascolterò con molto piacere 🙂