Addio Elio Fiorucci!
Sono molto triste per la morte di Elio Fiorucci. Sono triste pensando ai suoi meriti, certo, ma più di tutto lo sono perché era una persona di cui percepivi sempre – dall’intervista all’incontro fortuito – gentilezza, spessore umano e un approccio sereno e rilassato in un mondo in cui di rilassato non c’è nulla.
Il rivoluzionario che trasformò l’abbigliamento dei giovani italiani importando lo street style disinvolto della Swinging London, le provocazioni, il divertimento, un’idea pop di moda e di lifestyle se n’è andato per un malore. E così, a 80 anni, è terminato il percorso dell’uomo che nonostante il ruolo nella storia del costume era rimasto semplice e privo di snobismi, vera personificazione di Love Therapy.
Il mio primo approccio al suo universo spensierato risale a tanto tempo fa. Da ragazzina un bel giorno impazzii per l’album di figurine Fiorucci e non ce ne fu più per nessuno. Si trattava di una cartellina dai toni shock con dentro fogli di cartoncino destinati ad accogliere gli sticker più belli, bizzarri, colorati, provocatori e pieni di gioia di vivere che avessi mai visto (nella gallery ce ne sono alcuni). Credo che quello sia stato uno dei miei primi contatti con la moda e il mio primo caso di ossessione. E credo di non aver mai amato così tanto un oggetto, sebbene incompleto. Se solo sapessi dov’è andato a finire…
Molto tempo dopo, tra la fine dei Novanta e i primi 2000, i miei anni milanesi mi riportarono sulla sua strada attraverso il periodico e imprescindibile giro allo store di Piazza San Babila, quello dove ora si trova H&M.
Per noi ragazze squattrinate, alle prese 24 ore su 24 col sogno ostico di entrare nel mondo della moda, la full immersion nel bazar colorato e surreale di Fiorucci era una boccata di aria fresca, una pausa dolce all’insegna del sorprendente, un’iniezione di allegria, in pratica un condensato di lui.
E così ricorderò Elio Fiorucci: come l’uomo che con la sua vita, le sue intuizioni, la sua moda seppe infondere un pizzico di felicità e una voglia incontenibile di libertà, amore e ottimismo. E per questo ci mancherai davvero tanto, Elio.
Addio Elio, sarai sempre nella nostra immaginazione.
Immagini: Pinterest
Quanto mi ha fatto sognare da ragazzina! Al mare invidiavo da morire tutte le ragazze milanesi che potevano entrare in un negozio così! Da noi era impensabile. Ti ho spedito qualche mese fa la moodboard della mia "collezione" (speriamo) e puoi essermi testimone che c'era in evidenza una vecchia immagine di una famosissima pubblicità di Fiorucci. Di recente una ragazza giovane che collabora con me per la realizzazione di alcuni accessori, molto in gamba e molto preparata (fa l'artigiana ma è laureata in storia dell'arte) mi ha detto che il mood della mia collezione è "molto Fiorucci" e non avrebbe potuto farmi un complimento migliore dal mio punto di vista. La sua era una moda ottimista, felice, per rendere più bella la vita di tutti, e per dare a tutti una parola in più per esprimere se stessi, esattamente quello che dovrebbe essere la moda secondo me! Un bacio e grazie per il bel post, senza nessuna retorica.
Ciao Cecilia, innanzitutto grazie mille per le belle parole!
Ti capisco, ho amato tanto la carica positiva, rock e naturalmente cool dello stile Fiorucci.
Sì, confermo la presenza della pubblicità Fiorucci nella tua moodboard 😉 e credo proprio che la tua collaboratrice abbia ragione: da quanto visto finora c'è sicuramente qualcosa dello spirito Fiorucci nella tua collezione. Anche secondo me la moda dovrebbe essere qualcosa di positivo e felice e il marchio Fiorucci trasmetteva tutto ciò perché così era la persona da cui era nato. Anzi in un mondo migliore le persone che ruotano attorno alla moda dovrebbero essere tutte un po' così: positive, ben disposte e senza ipersnobismi, ma questi sono solo sogni incarnati da pochi.
che perdita.
che amarezza.
ci ha fatto sognare ed è per me l'icona dei miei anni da "teen"
www.nonsidicepiacere.it
A chi lo dici Ilaria.