Giulia Boccafogli – Mashua – FW 2015-16 – White MilanoGiulia Boccafogli – Mashua – FW 2015-16 – White Milano

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Giulia Boccafogli – Mashua fw 15-16 ad – ph. Valentina De Meo – styling Marco Ferrara – make-up Serena Palma – model Letizia Rinaldi

White atto secondo.
Uscita dallo stand di Piccione.Piccione l’idea di dover ripercorrere per la terza volta il padiglione mi atterriva. Ecco perché mi decidevo a fare una cosa che mia mamma mi ha sempre raccomandato e che se posso non faccio mai ovvero chiedere informazioni. In questo caso a uno steward che mi segnalava l’area bijou due civici più avanti. Della serie: estrema voglia d’infliggermi punizioni corporali a cui fortunatamente resistevo per giungere da una delle designer più simpatiche in circolazione: Giulia Boccafogli. Anche se qui ovviamente non di sola simpatia si tratta ma soprattutto di creatività, passione e di disponibilità al cambiamento. Come quello personale che da Bologna ha portato Giulia a Como e che è coinciso con l’apertura di un nuovo laboratorio e da ultimo con la prima volta in una manifestazione importante (il White).

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Giulia Boccafogli

E proprio dal concetto di metamorfosi e di viaggio è nata la collezione autunno-inverno 2015-16 intitolata Mashua in onore delle barche Swahili adoperate per le traversate impegnative. Mashua pur nell’essenzialità della forma unisce elementi di culture lontane e primigenie, dalle suggestioni africane agli intrecci grafici orientali fino agli ornamenti dei nativi Americani. Una sorta di ideale giro del mondo che è anche racconto simbolico di una nuova vita. Tutto come sempre attraverso pelli provenienti da stock di fine serie e da avanzi di lavorazioni precedenti, trattate e assemblate rigorosamente a mano in un approccio ormai caratteristico che è insieme ecologico e artigianale.
Il risultato è rappresentato da pezzi esotici e un po’ fetish che spiccano anche per ergonomia; il collier più grande – contravvenendo alla regola non scritta della moda secondo la quale bello e comodo sono concetti mutuamente esclusivi – è ad esempio talmente leggero che si solleva con un dito.

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Inutile dire che è finito istantaneamente nella mia wishlist. Ahimè non da solo però, tanto che – dopo aver osservato per bene lo stand, fotografato, parlato della collezione e scambiato due chiacchiere per una volta allegre e sincere – posso dire di essere andata via sì rinfrancata nello spirito ma con qualche desiderio terreno di troppo.

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Giulia Boccafogli – Mashua fw 15-16 ad. – ph. Valentina De Meo – styling Marco Ferrara – make-up Serena Palma – model Letizia Rinaldi

White. Act II.

Once I had gone out of Piccione.Piccione stand, I was terrified at the prospect of travelling through again the pavilion for the third time. But after asking a steward for information, I discovered that the bijoux area was up ahead and finally I arrived at the stand of the most nice designer in circulation: Giulia Boccafogli, truthfully a designer not only nice but first of all creative, passionate and opened to change.

Her fall-winter 2015-16 collection – called Mashua in honor of the Swahili boats used for difficult crossings – originated just from the concept of metamorphosis and travel. Mashua combined elements from distant and primigenial cultures: from African atmospheres to Oriental interlaced designs and ornaments of Native Americans; a kind of imaginary around the world tour which also is the symbolic tale of a new life.

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Giulia Boccafogli

As always Giulia employed leather coming from stocks and remains of previous makings, strictly handmade processed and assembled. The result was a collection composed of exotic and a bit fetish pieces that were also remarkable for their ergonomics; for instance the large necklace was so light that you could lift it with a finger. Obviously I added it to my wishlist.

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So, after observing the stand, photographing, talking about the collection and conversing for once merrily and sincerely, I felt refreshed and I went away with some extra desires.



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