Intervista a Fred VenturaIntervista a Fred Ventura

Federico di Bonaventura, alias Fred Ventura, può essere considerato uno degli esponenti più importanti dell’italodisco.
Finita la stagione d’oro di quest’ultima, Fred è riuscito a mantenersi sulla cresta dell’onda collaborando con la gloriosa etichetta olandese Clone, che ha licenziato negli anni produzioni di artisti del calibro di Alden Tyrell, I-F, Legowelt e via dicendo.
Nel 2008 viene così pubblicato Disco Modernism 1983 – 2008, una sorta di summa contenente tutti i suoi successi, oltre a qualche inedito.
Domani la serata ultradisco e no-mainstream di No Controles (senza dubbio uno dei party più divertenti e trasgressivi della capitale) ospiterà a Roma il live di Fred e Alden Tyrell, appuntamento imperdibile per gli amanti delle sonorità electro-disco.
Fred ci ha concesso gentilmente una breve intervista a poche ore dall’esibizione al Mads.   
Fred, tu sei considerato uno dei maestri di quell’italodisco, che negli ultimi venti anni è stata rivisitata con successo soprattutto dalla Clone Records. C’illustri qual è stato il tuo percorso di crescita musicale, il tuo approccio alla musica elettronica e il tuo rapporto da una parte con l’italodisco e dall’altra con quella che potremmo definire electro-disco?
 
È accaduto tutto molto casualmente. Sul finire degli anni ’70 sono entrato in contatto con la nascente scena elettronica legata alla new wave europea; questo primo contatto, unito alla fruizione passiva dei Kraftwerk e di Giorgio Moroder di qualche anno prima, ha fatto nascere in me la voglia di cimentarmi nell’uso dell’elettronica.
La scena disco italiana dei primi ’80 iniziava ad emergere e mi sono trovato coinvolto grazie ad alcuni amici che m’introdussero a Roberto Turatti. La mia passione per l’electro-disco mi ha portato a sperimentare anche al di fuori dei canoni tipici del suono Italo; la scena legata alla Clone ha fatto riesplodere in me la voglia di produrre dance music di qualità.


 

La tua carriera di producer dura ormai da più di vent’anni; negli ultimi anni hai prestato la tua voce ai lavori di artisti come Alden Tyrell o I-F. Quale delle due attività ti stimola di più o le ritieni indisgiungibili?

Ogni volta che collaboro con qualcuno cerco di creare qualcosa che mi rappresenti al 100%; non è cosa facile ma ci provo sempre anche se con risultati a mio parere discontinui. Il mio approccio è comunque lo stesso di venticinque anni fa; forse oggi sono ancora più selettivo.


 

Tu vivi e lavori a Milano. Qual è la differenza tra la scena elettronica milanese anni ’80, anni ’90 e quella attuale? Cosa è cambiato e cosa è rimasto immutato?

Non è cambiato nulla, tutti operano nel silenzio della metropoli tra l’indifferenza dei media. Oggi si presenta sicuramente qualche occasione di emergere in più ma ci sono troppi improvvisati ad affollare la piazza.


 

Quali sono attualmente le tendenze e i producer di musica elettronica più interessanti in giro? E cosa pensi del “movimento” italiano?

Negli ultimi anni ho seguito con molto interesse l’operato di etichette come Dfa, Italians Do It Better e Kompakt. Mi piacciono molto le produzioni di Lcd Soundsystem, Glass Candy, Chromatics, Kreidler, The Modernist e The XX. Tra gli italiani apprezzo lo stile di Andy Romano, Ajello, The Diaphanoids e il coraggio della Mannequin Records.


 

Love Explosion, celeberrima track in cui hai collaborato con Alden Tyrell, è stata un cavallo di battaglia dell’electro-disco. Qual è il tuo rapporto con Alden? È solo professionale o vi lega anche una profonda amicizia?

Siamo soprattutto buoni amici. Da quando ci conosciamo abbiamo passato molto più tempo a parlare che a fare musica.


 

Sabato 4 dicembre sarete di scena a Roma tu e Alden, ospiti di quella che io ritengo la serata più divertente e meno mainstream della capitale, ossia No Controles. Cosa dovrà aspettarsi il pubblico romano?

Potrà apprezzare il mix che siamo riusciti a creare insieme io ed Alden, una visione comune per un suono Italo moderno, sporco e “poco rassicurante”.

 


 

Quali sono i progetti per il futuro?

Le prossime uscite in 12” sono tutte collaborazioni con amici che stimo molto: Ajello, Sfera Celeste Project, Sally Shapiro, Ali Renault, Alba e molti altri ancora con etichette come Delivery , Flashback e Aube.

 



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