I&D: A Barcellona, la casa da sogno di Sabine Wlokas
LA PRIMA CASA BARCELLONESE DI SABINE WLOKAS
AD España è una delle riviste di arredamento che più mi piacciono. Trovo spesso interni interessanti e originali. Un esempio è la casa barcellonese che state guardando.
Incredibile come si possano creare ambienti tanto affascinanti, decadenti e sontuosi solo con pezzi da mercatino, regali di amici e arredi dismessi trovati in strada. Potere delle grandi città e di uno stile fuori dal comune che risalta ancora di più quando – come in questo caso – si mischia allo spirito bohémien.
Certo aiuta avere a disposizione un appartamento del 1880 di evidente valore seppur in disarmo. Aiuta essere un architetto specializzato in case d’epoca e avere un notevole senso artistico. Elementi questi confluiti nell’abitazione dell’architetto tedesco-polacco Sabine Wlokas e di suo marito, il regista spagnolo Francisco Javier Gomez Pinteño.
A dire il vero sempre su AD España avevo già individuato e messo da parte un altro bellissimo appartamento della coppia. A conti fatti penso però che questa sia la loro prima casa, infatti quando i due si sono conosciuti la ristrutturazione era appena finita.
IL FASCINO DEL TEMPO E DELLA DECADENZA
Tempo prima Sabine aveva scoperto vicino all’Estacion de Francia questa incredibile dimora di 250 mq – con ben 12 balconi e 2 finestre – in stato di totale abbandono. Negli ultimi decenni del ‘900 era stata prima un laboratorio e poi era servita da magazzino in cui stipare macchinari e materiali usati per la ristrutturazione del palazzo.
Incantata dalla scoperta, Sabine l’ha affittata e ha avviato i lavori di recupero con un approccio volto a conservare al massimo gli elementi originali, preferendo l’imperfezione del tempo alla fredda precisione di rifiniture impeccabili.
Ha lavorato molto per rimettere a posto le complesse boiserie, gli infissi e le porte – che ha lasciato decapati – e il raro battiscopa di bachelite dell’ingresso, ha girato tutti i vecchi negozi d’idraulica di Barcellona per trovare la rubinetteria giusta per il bagno e ha provato a recuperare le vecchie cementine del pavimento, purtroppo compromesse dalle sovrapposizioni di linoleum e cemento effettuate negli anni ’60 e ’70.
L’unica soluzione per poterle mantenere ancorché rovinate è stata quella di ridipingerle con colori acrilici. Che in generale può essere un buon espediente economico per dare un nuovo volto a un pavimento bruttino.
CACCIA AL TESORO NEI MERCATINI E SPIRITO ARTISTICO
Per quanto riguarda la divisione degli spazi tutto è stato lasciato com’era. Ovvero secondo l’impostazione impressa dal nonno del proprietario agli inizi del ‘900, consistente nell’eliminazione dei corridoi e nella continuità tra una stanza e l’altra senza interruzioni.
A partire dal monumentale ingresso di 30 mq pieno – come tutta l’abitazione – di molti dei tesori che Sabine e Francisco scovano da sempre con passione a Los Encantes e nei mercatini in genere: una vecchia testa di alce, un paio di gigantesche ali da angelo, una poltroncina in paglia di Vienna, un busto marmoreo e così via.
Aggiungi le belle foto in bianco e nero scattate da Francisco e il risultato è una casa teatrale, fascinosa e bohémien in cui la suggestione e il languore della decadenza – per chi come me è sensibile a questo genere di cose – mista allo spirito artistico degli abitanti produce il suo incantamento.
Source: AD España
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