La Double J – Resort 2019 (+ FW 18-19) e non solo
LA DOUBLE J
Passare dal vintage – collezionato con pervicacia da maniaco seriale – al “neovintage” è il capolavoro di J.J. Martin. Sempre con quel gusto per le stampe pazze e i colori shock anni ’60/’70 da americana chic in vacanza.
Super redattrice per Harper’s Bazaar e Wallpaper prima, poi nel 2015 dopo tanti anni a Milano l’idea di creare La Double J: blog sorto per raccontare lo stile di vita delle milanesi cool ed e-commerce con cui dare fondo ai suoi “caveau” stracolmi di vintage raccolto in giro per il mondo. Il tutto tra l’altro in una perfetta integrazione di business e contenuti redazionali.
Col solo vintage non si poteva però andare avanti a lungo. E così – dopo attenta valutazione col marito e socio Andrea Ciccoli e partendo da soli 4 pezzi – sono nate via via collezioni di capi semplici basati sul potere delle stampe, la maggior parte delle quali provenienti dagli archivi della storica azienda tessile Mantero e di altre fabbriche italiane. Una delle intuizioni migliori è stata proprio la collaborazione in continuo ampliamento col grande patrimonio delle eccellenze manifatturiere italiane.
Qui il pattern è tutto e la sua centralità è sintetizzata anche dal fatto che i capi sono raggruppati oltre che per categoria e per tessuto anche per fantasia.
La Double J – che è presente in alcuni dei department store più importanti ma fa il pieno di vendite direttamente sul suo shop on line – si fonda su riassortimenti rapidi (una sorta di fast fashion deluxe e 100% made in italy), novità ogni due mesi e fino a poco fa zero sfilate o presentazioni.
Evidentemente adesso i tempi sono maturi per il salto di qualità, così, dopo la presentazione di febbraio per il prossimo autunno-inverno che potete vedere in fondo al post, arriva la resort 2019. In entrambi i casi si nota un’evoluzione nelle forme, più strutturate pur nella loro semplicità.
Una cosa che mi diverte molto e dà un carattere meno effimero, più sostanzioso e anche più “vintage” alla faccenda è il fatto che le stampe si ripetano. Ad esempio le ballerine del can-can tropicale anni ’60 di un delicato abito della resort sono già state utilizzate per una maxigonna e una tuta dell’autunno-inverno, così come il motivo psichedelico anni ’70 con fiori, castelli e villaggi da fiaba (entrambi dall’archivio personale di J.J. Martin) o quello super rétro con ananas e volute (risalente al 1923 e che ornava le pareti di casa della famiglia Mantero).

A sinistra la nuova versione della stampa Ananas per la Resort 2019, a destra la versione “originale” in azzurro per il prossimo autunno-inverno
Bellissimi per quanto mi riguarda poi il completo gonna in broccato metal nei toni del verde e del lavanda con crop top floreale mix & match, l’abito con mantellina dalla fantasia moresco-positanese e il magnifico prendisole rosso con bretelle gioiello e tutti i capi in broccato bianco, nero e oro col pattern anni ’20 Pomodorini di cui mi ero innamorata lo scorso anno guardando le sedie presenti nell’e-shop (La Double J è anche interior, con tessuti d’archivio per tovagliette, sedie e poltroncine oltre che con le ceramiche nate dalle collaborazioni con Bitossi e Ancap o i recenti pezzi Kartell rivisitati in salsa J.J. Martin).
P.s. Menzione speciale per l’appartamento in cui sono state scattate le foto della Resort 2019. Meriterebbe un post a parte.

Piatti Libellula realizzati in collaborazione con Ancap. La stampa proviene dal volume del 1896 The Royal Natural History e faceva parte degli archivi dell’azienda tessile Mantero.

Versione bianco, nero e oro della stampa Pomodorini. La stampa Pomodorini risale agli anni ’20, quando fu disegnata dalla maison parigina J. Claude Frères et Cie. Fa parte degli archivi Mantero

Stampa Confetti proveniente dagli archivi del setificio di Zurigo Abraham, fornitore di Christian Dior ai tempi del New Look

Per il top stampa Lilium nella versione bianco e nero. La stampa Lilium fu disegnata originariamente per le Seterie Cugnasca che alla fine degli anni ’80 sono state assorbite da Mantero

Versione azzurra della stampa anni ’80 Dragon Flower dagli archivi Mantero. La stampa Dragon Flower fu disegnata originariamente per l’azienda tessile milanese Corisia, nata negli anni ’50 e fornitrice di Christian Dior e Jacques Fath
I MIEI PREFERITI DELLA FW 18-19

La stampa Libellule risale al 1905 e proviene dal volume di pattern storici Le Bon Motif dell’archivio Mantero

La stampa anni ’20 Pic Nic fu disegnata originariamente per la maison parigina J. Claude Frères et Cie. Fa parte degli archivi Mantero

La stampa Messico del 1964 è opera della fabric designer Suzanne Kientz e fa parte dell’archivio Mantero
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