7 cose top dalla London Fashion Week, FW 16-17
LONDON FASHION WEEK. FW 16-17
La storia delle sfilate “see and buy” sta diventando un bel groviglio. Le modifiche al calendario, funzionali all’idea di Christopher Bailey, non vedono d’accordo Parigi, Pinault in particolare – proprietario di Alexander McQueen, Balenciaga, Saint Laurent e Gucci – e Alessandro Michele.
A ogni buon conto la London Fashion Week ha puntato su tecnologia e condivisione, seminando 60 megaschermi in tutto il paese proprio in linea con le passerelle destinate al consumatore di Burberry & co. La moda londinese parla però di atmosfere romantico-dark-punk, di rétro, di stampe rutilanti e atteggiamento easy. E questi sono i punti di riferimento delle 7 cose top della LFW.
OROLOGI, FARFALLE E UNICORNI. ALEXANDER MCQUEEN
Il tripudio onirico, simbolico e surreale di Alexander McQueen. Il massimo del romanticismo dark trionfa nei cappotti maschili con orologi, farfalle e unicorni, nelle catene e nei ciondoli appuntati sulle giacche, nelle acconciature strabordanti di ornamenti metallici e nei meravigliosi abiti finali in voile ricamati di cristalli e paillette tra cigni, occhi, cuori, stelle e fasi lunari, propiziatorie di notti incantate.
NURSE VITTORIANE. SIMONE ROCHA
Lo stile da nurse vittoriana in nero – con panier, tessuti magmatici e scarpe dalla punta bombata – e la rielaborazione poetica della maternità di Simone Rocha.
Incantevoli gli abiti in chiffon con fiocchi, che in alcuni casi si sovrappongono come grembiuli medici ad altri capi.
SILHOUETTE SCULTURA. J.W. ANDERSON
Le silhouette scultoree ma easy di J.W. Anderson e un certo mood sospeso tra dolcezza e aggressività.
Pezzi preferiti le maglie di sbieco su mini a petalo, le casacche in pelle trapuntata a metà tra biker e scherma, le mise con camicie borchiate, i vestiti conchiglia e i completi pantalone con nervature e maniche a boule.
BON TON E COWBOY ANNI ’50. MARY KATRANTZOU
La combinazione di bon ton, tessuti classici e decori pop ispirati alla colorata estetica cowboy anni ’50 di Mary Katrantzou.
Molto belli i cappotti, le gonne in pelle con camicie ladylike, gli chemisier e gli abiti lunghi in voile intarsiato. Qua e là un pizzico di Gucci e Valentino.
MILITARE GLAM. BURBERRY
I minidress con fiori interamente coperti di perline, gli stivaletti borchiati e i capi spalla – dai cappotti militari a quelli in pitone o check – di Burberry. Tutto rilassato e un po’ bohemien, in un mix super sciolto di glam e army. La quiete prima della tempesta della prossima stagione.
LILIUM E LAUREN BACALL. ERDEM
Il glamour anni ’30 e ’40 – ispirato a star come Vivien Leigh e Lauren Bacall – di Erdem. Le linee sono morbide o in sbieco. Notevoli i look in principe di Galles col motivo del lilium in versione barocca e la cappa in tulle con colletto candido.
OGGETTI DELLA MEMORIA. CHRISTOPHER KANE
Le rose appassite, le spille da balia con pendenti gioiello, le piume sulle tuniche asimmetriche, i fiori crochet, i bottoni da mercatino delle pulci, i nastri di seta. La bellezza di un tempo che fu e il ricordo malinconico di Christopher Kane.
C’è l’omaggio alla madre mancata da poco nei copricapo in cellophane di Stephen Jones o nella lana dall’aspetto usato. Ma l’ispirazione portante proviene dagli oggetti densi di memoria collezionati dalle donne in casa di cura.
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