2 Mirror Inspirations: Man Ray | Paolo Roversi + Edward Steichen2 Mirror Inspirations: Man Ray | Paolo Roversi + Edward Steichen
Fu tra la Belle Époque e il 1930 che rifulse di luce imperitura il mito della Marchesa Casati.
Luisa Amman – ricca ereditiera milanese sposata nel 1900 al Marchese Camillo Casati Stampa – fu affascinata fin dall’infanzia da modelli eccentrici come la Contessa di Castiglione, Sarah Bernardt, Cristina Trivulzio ed Elisabetta d’Austria. Un pantheon femminile leggendario in cui la Marchesa avrebbe primeggiato attraverso un’esistenza scandita da lussi esasperati, feste epocali, artisti irriverenti, comportamenti più che bizzarri, abiti sfarzosi e orientaleggianti di Poiret e Fortuny, animali feroci portati pubblicamente al guinzaglio e un aspetto unico e misterioso da Medusa, da decadente principessa bizantina, ben al di là di qualsiasi ideale estetico. Stravolgendo il bel viso con cerone candido e occhi pesantemente bistrati alla maniera vampiresca mutuata poi da dive come Theda Bara, la donna che volle farsi opera d’arte avrebbe ipnotizzato e sbalordito tutti, compreso il Vate che le avrebbe tributato venerazione assoluta.
Fu raffigurata infinite volte – da Boldini al Barone de Meyer, da Léon Bakst a Kees van Dongen – ma trovò nel ritratto coi quattro occhi del grande Man Ray la perfetta e definitiva effigie. Si narra che come per le rayografie anche l’origine di questa foto fu casuale, un’accidentale doppia esposizione che diede vita a una sorta di sdoppiamento, compiuta rappresentazione del carisma inquieto e inquietante della Marchesa e della dimensione onirica in cui si muoveva l’uomo raggio del Surrealismo.
![]() Ritratto della Marchesa Casati – Man Ray – 1922 – Tumblr |
Dopo aver disintegrato il cospicuo patrimonio, Luisa si spense in povertà a Londra nel 1957 ma la sua fascinazione è continuata fino ai giorni nostri inesauribile e abnorme come ogni cosa che la riguardò. Soggiogato dalla sua straordinarietà, il mondo della moda le ha reso omaggio con Lagerfeld e Tom Ford, McQueen e soprattutto Galliano e con vari editoriali tra cui quello di Paolo Roversi per l’inverno 2009/10 di Acne Paper.
Nel servizio di copertina – The Lost Album of Marchesa Casati -, in cui la Marchesa è una Tilda Swinton corvina praticamente irriconoscibile, tra le immagini c’è ovviamente il ritratto quadriocchiuto. Lo stile sgranato, pittorico e quasi perso nel tempo di Roversi fa rivivere in un colpo solo la divina creatura, il suo sguardo duplice e Man Ray, benché la forza mesmerica dell’originale sia inarrivabile.
![]() The Lost Album of Marchesa Casati – Tilda Swinton – ph. Paolo Roversi – Acne Paper (f-w 2009/10) – Tumblr |
Ma il gioco citazionista non finisce qui. Basta un velo di pizzo e in uno strano corto circuito divistico lo spettrale volto oracolare di Luisa Casati si fonde col magnetismo di Gloria Swanson fotografata da Edward Steichen.
La massima stella del muto rappresentata nel momento del passaggio al sonoro in tutto il suo splendore felino e l’esoterica sacerdotessa della vita inimitabile emergono dal passato, riunite in una sola, imprevedibile entità.
![]() Portrait of Gloria Swanson – Edward Steichen – 1924 – Pinterest |
![]() The Lost Album of Marchesa Casati – Tilda Swinton – ph. Paolo Roversi – Acne Paper (f-w 2009/10) – Fashion Gone Rogue |
The myth of Marchesa Casati shined from Belle Époque to 1930.
Luisa Amman – rich heiress married in 1900 with the Marchese Camillo Casati Stampa – from the childhood was fascinated by eccentric models like the Countess ofCastiglione, Sarah Bernardt, Cristina Trivulzio and Elisabeth of Austria; a legendary feminine pantheon where the Marchesa excelled through a life characterized by exaggerated splendors, epochal parties, irreverent artists, odd behaviors, magnificent dresses by Poiret and Fortuny, wild animals and a unique and mysterious look. With the face altered by white greasepaint and heavily smoky eyes, the woman who wanted to be a work of art hypnotized and stunned everyone, even Gabriele D’Annunzio who bestowed to her an absolute veneration.
She was depicted many times – by Boldini and Baron de Meyer, by Léon Bakst and Kees van Dongen – but the perfection was achieved with the portrait by Man Ray. The birth of this photo – like that one of the rayographs – is told to be fortuitous; an accidental double exposition that gave life to a kind of splitting.
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Ritratto della Marchesa Casati – Man Ray – 1922 – Tumblr |
After the decay of her patrimony, Luisa died in poverty in 1957 but her fascination has continued till today. The fashion world has paid homage to her with Lagerfeld and Tom Ford, McQueen and Galliano and with various editorials like that one by Paolo Roversi for Acne Paper of the fall-winter 2009/10.
In The Lost Album of the Marchesa Casati a unrecognizable Tilda Swinton is the Marchesa and among the pictures there is also the portrait with four eyes. The pictorial style of Roversi revives the divine creature, the double look and Man Ray, although the mesmeric power of the original portrait is unreachable.
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The Lost Album of Marchesa Casati – Tilda Swinton – ph. Paolo Roversi – Acne Paper (f-w 2009/10) – Tumblr |
But the game of the quotes doesn’t end. With a lace veil the ghostly face of Luisa Casati merges in the magnetism of Gloria Swanson portrayed by Edward Steichen and so the greatest star of the silent cinema and the priestess of the inimitable life are melded in an unpredictable entity.
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Portrait of Gloria Swanson – Edward Steichen – 1924 – Pinterest |
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The Lost Album of Marchesa Casati – Tilda Swinton – ph. Paolo Roversi – Acne Paper (f-w 2009/10) – Fashion Gone Rogue |
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