Milano Design Week 2019, tutto il meglio
IL MEGLIO DELLA MILANO DESIGN WEEK 2019
A un mese dalla Milano Design Week 2019 – grosso modo il tempo che serve per riprendersi – possiamo dire che anche quest’anno è andata e passare a ricapitolare il meglio dell’edizione 2019, meravigliandoci ogni volta di come quest’esperienza possa risucchiare e generare sentimenti contrastanti. Non vedi l’ora che arrivi, non vedi l’ora che finisca, eppure quando è finita la crisi d’astinenza è dietro l’angolo.
Anche limitandosi al solo Fuorisalone gli appuntamenti sono talmente tanti e talmente concentrati, che presenziare a tutto è sostanzialmente impossibile. In definitiva il Salone dovrebbe durare non 5 giorni e nemmeno la settimana che in realtà è diventato tra press day e anticipazioni ma almeno 10 giorni. Certo dopo ci vorrebbe un rehab.
Zone preferite anche per il 2019 Brera e le 5Vie, il distretto più fascinoso e easy. Sebbene l’esposizione più interessante sia stata quella all’Alcova in zona NoLo – che riunisce in un’unica sede vari espositori scelti con approccio curatoriale -, seguita dai Magazzini Raccordati della Stazione Centrale, dove in realtà di mobili se ne sono visti pochi e si è puntato più su installazioni ed esperienze. Entrambe comunque – sia Alcova sia Ventura Centrale – sommano con successo l’atmosfera di ex spazi industriali ai lavori di designer internazionali, tra rilassatezza, ricerca e avant-garde. Proprio come dovrebbe essere il Salone.

Alcova – Sui muri scrostati della vecchia fabbrica di panettoni Cova (NoLo) l’installazione dei nastri adesivi giapponesi che stanno rivoluzionando il concetto di decorazione d’interni, quelli del progetto Haru stuck on design

Alcova – In uno degli spazi più interessanti del Fuorisalone – per fascino ma anche per approccio curatoriale – la suggestiva presentazione degli zaini Qwstion – in un nuovo materiale ricavato dalle foglie di banano – è una riflessione sul tema del riciclo della plastica

Alcova – Hacker è il progetto curato da Paolo de Vivo in collaborazione con DWA Design Studio e Manuel Coltri. Tecniche innovative frutto di un lungo lavoro di studio e volte a nobilitare scarti di lavorazione, unite a un design grafico e ipnotico in cui rivivono la Secessione Viennese, la Pop Art e la Digital Art
PALAZZI MONUMENTALI E APPARTAMENTI
Venendo invece alle singole presentazioni sparse per la città, affianco alla suggestione garantita dagli allestimenti nei grandi palazzi monumentali, come ad esempio Palazzo Cusani che ha ospitato Marc Ange, la forma più piacevole e immersiva resta quella degli appartamenti.
Da citare sicuramente: Living Objects di Artemest – un villino anni Trenta elegantemente arredato e popolato di performer surreali -, PalermoUno curato da Sophie Wannenes, The Socialite Family – prolungamento del celebre blog/brand parigino concepito da Constance Gennari – e il Brera Design Apartment Planetarium di Cristina Celestino, che utilizza la moquette di Besana Carpet Lab e le lampade di Esperia per costruire un universo vintage e soft sospeso tra cosmo e fondali marini.

Brera – Il civico 1 di Via Palermo è sede di diverse presentazioni soprattutto sotto forma di appartamenti. Tra essi PalermoUno della curatrice e gallerista Sophie Wannenes che in un allestimento dai forti cromatismi ha presentato le limited edition e i pezzi realizzati in esclusiva da designer e aziende selezionate, in vendita sul neonato e-commerce omonimo – in foto: chandelier Pop-Up di Marie-Lise Féry; divano I Dervisci di Roberto Gerosa

PalermoUno – La super carta da parati Spot on Weaves di Kirkby Design, sulla mensola vintage i piatti Broken Beauty di Paolo Giordano e Ouwen Mori

Living Objects, la spettacolare casa-teatro allestita da Artemest e TED Milano in una villa anni Trenta

Sempre al n.1 di Via Palermo anche la casa di The Socialite Family, volta a presentare la nuova linea di arredi del celebre sito/brand francese. In foto la fondatrice Constance Gennari
DIMORE…
Notevoli al solito i DimoreStudio sia con l’esperienza ultra dark ossessiva di Interstellar, finalizzata al lancio della nuova linea di arredi Dimore Milano, sia col Progetto Tessuti, sia infine con DimoreGallery, che quest’anno rende omaggio al talento originale e ai pezzi cult di Gabriella Crespi.
Vi lascio con la gallery delle cose più interessanti intercettate in giro per la città.

Britt Moran ed Emiliano Salci – ovvero Dimore Studio – lanciano la loro linea di arredi Dimore Milano all’ex Cinema Arti con una presentazione ultra dark e dalle atmosfere lynchiane intitolata Interstellar

Indirizzo cult del Brera Design District, Solferino 11 ospita un gran numero di presentazioni. Tra queste quella di Salvatori, che nel suo showroom ha dato vita a Hidden Rooms, un allestimento di grande fascino ed eleganza, curato da Elisa Ossino

Sempre il Solferino 11 (per intenderci lo stesso indirizzo di Dimore), la presentazione di Talenti – curata come gli arredi da Ludovica e Roberto Palomba – è un susseguirsi di stanze che ritemprano per il loro clima vacanziero e per la bellezza dell’esposizione

Quelli di Talenti sono arredi concepiti per l’esterno ma che potrebbero benissimo essere collocati anche all’interno. A sin. divano della collezione Cliff; a des. collezione Cruise

In Via Palermo l’appartamento di Marimekko ovvero la Marimekko Shoppable Home, con cui l’azienda finlandese ha inaugurato un nuovo modo di fare shopping con la possibilità di acquistare immediatamente on line tutti i pezzi presenti nella casa, singolarmente o come allestiti per l’occasione, compresi gli arredi forniti da Artek

Solferino 11 anche per Paola C che con Blurred Rooms – a cura di Bojte-Bottari – presenta due nuove collezioni per la tavola: Fun-tional Table di Jaime Hayon (in foto) e The Society Collection di Neri & Hu

Atmosfera pop per la galleria con giardino allestita dal brand svedese Hem per presentare le sue nuove collaborazioni

A La Pelota Raw Material, l’esposizione di Hermès che – in un labirinto di muretti a secco – presenta il meglio della sua produzione a iniziare dai tessuti per l’arredamento, in cui trionfa la cifra inconfondibile della maison francese

Hermès – Tra le novità presentate a La Pelota le lampade come coulisse di Tomas Alonso, oggetti delicatissimi con telaio in bambù e schermature in carta giapponese

Nel nuovo spazio della Mediateca di Santa Teresa Moooi presenta A Life Extraordinary. Tra le novità il Moooi Tokyo Blue, uno speciale denim giapponese ad alta durata con un’elevata resistenza allo sbiadimento, perfetto per l’arredamento

Moooi – A sin. Ted, uno dei cinque personaggi che compongono il nuovo lampadario The Party progettato da Kranen e Gille; a des. particolare della passatoia esterna

Dall’esposizione Matteo Thun – Memphis/Post Design, 7 vasi creati per l’occasione che si affiancano ai pezzi di Memphis preferiti da Thun

Matteo Thun con Nudes presenta la sapienza artigianale della famiglia ligure Levaggi che produce interamente a mano – dando un senso effettivo al concetto di Made in Italy – le sedie del pescatore

Sempre in Via Palermo 1, il Brera Design Apartment assume l’aspetto concepito da Cristina Celestino e diventa Planetario. Atmosfere anni Sessanta/Settanta – grazie alle moquette di Besana Carpet Lab portate anche sul soffitto e alle lampade di Esperia -, ma riviste in chiave contemporanea e inedita in una suggestione a metà tra cosmo e mondi subacquei

A Palazzo Cusani va in scena il mondo di Marc Ange con An Extraordinary World. Qui un particolare del divano della serie Les Araignées rivestito di tessuto Dedar

Nello showroom Moroso l’allestimento M’Afrique Detached celebra i 10 anni della collezione outdoor M’Afrique realizzata interamente a mano in Senegal, a Dakar. Ai pezzi disegnati da Patricia Urquiola, Tord Boontje, Martino Gamper, Sebastian Herkner e altri quest’anno si aggiungono 20 nuovi pezzi progettati da Ron Arad, Antonino Sciortino e Gala Fernandez (le sue sedie Griot sono visibili sullo sfondo)

Moroso – M’Afrique Detached – A sin. poltrona Shadowy di Tord Boontje; a des. Arco di Martino Gamper

5Vie – Nella chiesa di San Bernardino alle Monache L’Ultima Cera di Anton Alvarez presenta i nuovi lavori in bronzo tra artigianato e lavorazioni tecnologiche, realizzati in collaborazione con 5Vie e Fonderia Artistica Battaglia. A cura di Nicolas Bellavance-Lecompte

5Vie – Nei sotterranei del SIAM Human Code di Roberto Sironi – a cura di Annalisa Rosso e in collaborazione con Abet Laminati – indaga la storia dell’uomo con un’esposizione che si colloca tra arte, design, scienza, antropologia

Un vecchio stabile abbandonato dietro Corso di Porta Ticinese riportato a nuova vita e diventato spazio multifunzionale di grande fascino e raffinatezza. È il progetto Six con la Six Gallery, galleria di design curata da David Lopez-Quincoces e Fanny Bauer Grung, il bistrot Sixième e dall’autunno The Sister, hotel di 9 stanze

Particolari della Six Gallery tra elementi di sapore orientale, nuovo design firmato Quincoces-Dragò & Partners e pezzi di design storico

5Vie – In Via Cesare Correnti 14 Connect, l’installazione site specific di Kiki van Eijk e Joost van Bleiswijk, esplora il tema della connessione tra natura e persone, espressione subconscia e fisica della creatività, incontro di materiali. In foto le lampade in ceramica e led Free Form di Kiki van Eijk

5Vie – Le lampade Free Form fluttuano da una stanza all’altra come i wormhole di Donnie Darko. Sullo sfondo Curved and Taped di Joost van Bleiswijk

5Vie – Un progetto tutto al femminile quello di Riflesso Botanico. A Palazzo Belgiojoso, negli ambienti dello studio di architettura bastianello/costa/marchetti/fabro un sofisticato e poetico progetto d’interior si articola sul tema della natura e dei suoi riflessi attraverso i rivestimenti murari dipinti e ricamati a mano da Elena Carozzi e le lampade scultura in vetro create da Angela Ardisson con Artplayfactory

5Vie – La storica pasticceria Cucchi ripensata da Cristina Celestino che con Caffè Concerto riporta in vita le atmosfere dei cafè chantant tra passato e futuro

5Vie – La nuova sospensione Milky Way – in ottone ossidato, vetro di Murano e led – dalla presentazione To the Moon and Back di Giopato & Coombes

5Vie – Alle 5Vie L’Ile de Serge è la giocosa isola tropicale attraverso cui Sara Ricciardi ha strutturato la presentazione del brand francese di materiali per l’arredamento Serge Ferrari. Un atollo colorato e da sogno che partendo da una riflessione sulle enormi isole di plastica disperse negli oceani dà una panoramica inedita dei materiali sostenibili di Serge Ferrari

5Vie – Fermata d’obbligo delle 5Vie Laboratorio Paravicini che quest’anno arricchisce la sua collezione di piatti realizzati e dipinti a mano con le evoluzioni ginniche di Athletae Gymmetria

5Vie – Una cabina da mare primo Novecento e un giardino tropicale da sogno per la presentazione del nuovo capitolo de La Tavola Scomposta di Bitossi Home e Funky Table, che si arricchisce quest’anno della collaborazione della designer brasiliana Paula Cademartori. Vasi e porta bonbon assumono le forme fiabesche e un po’ folli di specie botaniche tra il tropico e l’immaginario

5Vie – Le icone storiche del Made in Italy, quegli oggetti rimasti intatti nel corso dei decenni e che rappresentano le piccole grandi eccellenze della nostra penisola sono il nucleo dell’archivio/e-commerce Fattobene e – in attesa del pop-up store che aprirà al Moma di New York da agosto – dell’esposizione di Via Cesare Correnti, Italy in 100 Objects. A Wunderkammer of the Everyday. Dalla Carta d’Eritrea ai pennelli Acca Kappa, dalla Coccoina alle pastiglie Leone, dai portaabiti Toscani alle candele Meloria della cereria Graziano e così via per 100 oggetti altamente rappresentativi della nostra storia e del saper fare italiano

Nel nuovo spazio dell’Alcova Sassetti – diramazione dell’Alcova di NoLo – Flatwig Stduio presenta i due arredi che compongono la collezione Ondula, nata dalla rielaborazione di design delle lastre ondulate normalmente utilizzate come materiale industriale per la copertura dei tetti

“Altarino” nipponico alloggiato a sorpresa in un vecchio termosifone al corner Nanban all’Alcova di Via Popoli Uniti

Il corner Nanban – nell’allestimento dello studio Piovenefabi – ha riunito una ricca selezione di oggetti provenienti da varie zone del Giappone con l’aggiunta dei due nuovi prodotti della serie East Meets West: il tenugui disegnato da Olimpia Zagnoli e il dosa spaghetti di Tsukasa Goto e Marco Guazzini

Sempre all’Alcova Invertere, l’installazione site specific di lampade Mila dello studio canadese Matthew McCormick

Alcova – Il marchio olandese Oddness presenta Bubblegraphy – design Adrianus Kundert -, collezione di vasi in cui l’incontro casuale tra bolle di sapone e superficie smaltata produce un motivo decorativo sempre diverso

In Ventura Centrale una delle presentazioni più suggestive è stata quella nipponica di DNP, colosso della stampa. Due le interpretazioni e le collaborazioni, una immersiva e straniante con Noiz Architects e i pattern cangianti alla Yayoi Kusama stampati ovunque e l’altra con AtMa e i suoi moduli in plexiglass decorati con una versione tecnologica dei pattern storici utilizzati per i kimono

In Ventura Centrale anche la spettacolare installazione interattiva Bodies in Motion del gruppo americano Humanscale, specializzato in arredi ergonomici

Sempre nei magazzini raccordati di Via Ferrante Aporti, Raytrace è l’installazione immersiva con cui il gruppo Cosentino e Benjamin Hubert presentano il Dekton, materiale di ultima generazione per interni ed esterni, sottile, resistente e flessibile

A Ventura Centrale più che di mobili si parla di installazioni e la star fin dalla prima edizione è senza dubbio Maarten Baas, che presenta I Think Therefore I Was: installazione composta di schermi che trasmettono continuamente spezzoni di vari programmi televisivi in cui viene pronunciata l’espressione I Think quasi che questa avesse perso ormai ogni significato

L’ultimo piano della Torre Velasca immerso in una dimensione rosa fluo per la presentazione di Studio 2046 tra arredi storici di maestri del design e pezzi nuovi come i tavoli in marmo di Carrara e i pouf in velluto e metallo concepiti da Daniele Daminelli, mente dello studio

In uno spazio industriale in cui nel Novecento si lavorava l’oro va in scena Les Arcanistes, il progetto con cui Studiopepe – ovvero Chiara Di Pinto e Arianna Lelli Mami – indaga il legame tra materia e potere dei simboli in un allestimento realizzato con vari brand partner, tra pezzi disegnati da Studiopepe, bespoke e riedizioni di pezzi storici. In foto poltroncine Pastilles disegnate per Tacchini

Les Arcanistes – Tavolo in metallo e marmo Jupiter e poltroncine in nabuk, tutto di Studiopepe per Baxter; lampada da terra Bonhomme di Atelier Areti; sul tavolo vasi Ceramiche Milesi

Les Arcanistes – A sin. poltrone Digamma di Ignazio Gardella rivestite in tessuto Dedar (Paradisoterrestre); a des. tavolo Bent disegnato da Sebastian Herkner per Pulpo

Nelle sale dell’Appartamento dei Principi del Palazzo Reale, la mostra The Art Side of Kartell curata da Ferruccio Laviani rende omaggio ai 70 anni di Kartell

Nel Cortile d’Onore dell’Università Statale, La Foresta dei Violini è l’installazione con cui Piuarch e Nemo Monti ricordano la foresta di Paneveggio – col cui legno vengono da sempre prodotti gli Stradivari – distrutta dall’ondata di maltempo dell’ottobre 2018

Dalla presentazione retro-future Spectrum di CC Tapis i nuovi tappeti di Martino Gamper che scompongono e distorcono il tema della scacchiera

Nel cortile di Palazzo Litta “Echo”, il padiglione dedicato alla scultura progettato come un’eco del palazzo in cui si trova dal duo cileno Pezo von Ellrichshausen in collaborazione con De Castelli, che ha messo a punto l’innovativa superficie metallica supermirror che riveste l’intera architettura senza soluzione di continuità

A Palazzo Litta, dopo un anno dal suo debutto, anche Mason Editions. In foto i vasi Fugit disegnati dal direttore artistico del marchio Matteo Fiorini

Serena Confalonieri rende omaggio ai 100 anni del Bauhaus e in particolare a due discipline meno note – il Balletto Triadico e il textile design – con la presentazione Young at Heart. In foto l’arazzo Alma realizzato con catenelle metalliche decorate

La Double J aggiunge alla collezione La Double J Housewives la nuovissima linea letto La Double J Bedtime prodotta in collaborazione con Mascioni e presenta le novità in fatto di vasi, piatti, biancheria per la tavola e pigiami di seta

Con Aesthetics of Vitality, Aldo Cibic racconta il suo lavoro attraverso i pezzi più celebri della sua carriera, esposti all’interno del boutique hotel Savona 18 Suites, progettato insieme a Cibicworkshop

Aldo Cibic – Aesthetics of Vitality – a sin. vasi Table Joy per Paola C.; a destra un angolo della sala di Savona 18 Suites con una foto della caraffa Piggy per Paola C.
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