MILANO Fashion Week 3 – Fall-Winter 2012-13MILANO Fashion Week 3 – Fall-Winter 2012-13
Terza parte dello speciale sulla Fashion Week Milanese; oggi due approfondimenti dedicati a Gucci e Marni.
GUCCI
Notte, mistero, cupezza intrisa di lascivia sembrano provenire dall’animo delle oscure creature di Frida Giannini. Tinte tenebrose le avvolgono nei loro continui sconfinamenti tra maschile e femminile, in un misto di dandysmo decadente ed eteree apparizioni di stile preraffaellita.
Morbidi pantaloni pijama e militareschi jodhpur infilati in stivali di pelle o coccodrillo, giacche con revers e abbottonature laterali, broccati floreali e velluti, pellicce, cappe e mantelli evocano un Wilde decisamente dark, quasi vampirizzato dal Dracula di Coppola.
La parte femminile declina le stesse tonalità da abisso interiore e gli stessi tessuti sontuosi – con l’aggiunta di chiffon – per abiti al ginocchio e fluttuanti vesti rasoterra tra il medievaleggiante di Rossetti e l’Art Nouveau rivisitato in chiave Seventies.
Le uniche stampe raffigurano perverse orchidee, forse a rammentare il sessuale “fare cattleya” (À la Recherche du Temps Perdu) di Proust, altro autore di culto oltre che dandy celeberrimo.
Il finale è per le perfide piume cangianti, il velluto devoré maculato e gli spumeggianti drappeggi di voile corvino che avviluppano donne fatali, ninfe notturne in cui rivivono Salomè di Wilde e Theda Bara, Monna Vanna di Rossetti e le avide spose del conte transilvano.

Venendo agli accessori, se l’uso della staffa – presente su pochette damascate e borse rétro – è un elemento ricorrente in Gucci, le scarpe ne amplificano la valenza tra l’equestre e il fetish con vertiginosi sandali open toe chiusi da cinturini e stivali sia da amazzone sia con punte affusolate e tacchi alti.
MARNI
Sembrano bamboline un po’ inquietanti le ragazze di Marni; col loro make up emaciato e i caschetti a piombo gravitano tra manga giapponesi, Peggy Moffitt e Vidal Sassoon.
Mix perfetto di Oriente e Swinging London che parte dalla testa e continua in una collezione architettonica e focalizzata sulla struttura: vita leggermente allungata e sottolineata da cinture, linee trapezoidali e scultoree, grandi tasche applicate, gilet/scialle in pelliccia drappeggiata, abitini lineari, volumi più consistenti per i capi spalla.
Su questa ossatura s’inseriscono agilmente le due ispirazioni ibridate tra loro: gli anni Sessanta – con l’uso della vernice e di colori vitaminici come il rosso o il giallo zafferano, le cappe, le silhouette allungate e grafiche, le cinture in tessuto e le geometrie cromatiche di alcuni look – e l’Oriente con le platform a punta che ricordano le scarpe delle donne Manciù, le spesse calze bianche, i pantaloni alla caviglia e al polpaccio, i colli spioventi in pelliccia tipo armatura da samurai, gli jacquard in lurex alla Suzie Wong.
Le fantasie, meno dominanti del solito, si riducono al check scozzese in pelliccia e a motivi floreali naif e rétro.
Molto presente nel finale l’elemento ornamentale con applicazioni tridimensionali, ricami di cristalli e spille rotonde che somigliano al tesoro ritrovato in un portagioie di qualche decennio fa.
Tra gli accessori spiccano i colli di pelliccia anche decorati e i grandi occhiali da sole.
Le scarpe hanno grossi tacchi, plateau e cinturini alla caviglia; le borse, molto belle, oscillano tra pochette e bauletti con microtagli o alla Mad Men.
Immagini sfilate: Vogue.it
Altre immagini: 1) Oscar Wilde, Tumblr; 2) Gary Oldman in Bram Stoker’s Dracula (1992) di Francis Ford Coppola, Tumblr; 3) Dante Gabriel Rossetti – The Bower Meadow(1872), Tumblr; 4) Cattleya Superba, incisione (1845-1880), Tumblr; 5) Marcel Proust, Tumblr; 6) Aubrey Beardsley – The Dancer’s Reward, illustrazione da Salomè (1894) di Oscar Wilde, Tumblr; 7) Theda Bara in Salomè (1918) di J. Gordon Edwards, foto Albert Witzel Studio, Tumblr; 8) Dante Gabriel Rossetti – Monna Vanna (1866), Tumblr; 9) Peggy Moffitt, Tumblr; 10) Scarpe femminili Manciù – XIX secolo – Museum of Fine Arts, Boston, Tumblr.
La sfilata Gucci è stata in assoluto la mia preferita. Raffinata in ogni minimo dettaglio. Una donna sofisticata e poi quei damascati e le citazioni Preraffaellite per il make-up. Io sono rimasto senza parole. Ottimo post, con tanti riferimenti e collegamenti che aprono la mente. Se solo le blogger sapessero che gli zatteroni che hanno ai piedi sono derivati da quelle scarpe
Grazie mille Alessandro!!!! Anche a me è piaciuto molto questo mood cupo e raffinato di Gucci. Hai ragione è divertente quando s'intravedono riferimenti, è come se le cose acquistassero un altro spessore, come quando di un'opera d'arte conosci il senso nascosto.