Milano Fashion Week – FW 15-16: Co|Te, Luisa Beccaria, Hache, Coliàc

Allora, partiamo con un superveloce report del primo giorno, giusto per essere un minimo sul pezzo finché è possibile. Di alcune di queste collezioni parlerò più approfonditamente in seguito.

 

CO|TE

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La giornata inizia con la presentazione di Co|Te, il brand del duo Tomaso Anfossi-Francesco Ferrari (di cui abbiamo già parlato varie volte, qui). Si tratta della loro prima volta in calendario ed esordiscono con una collezione affascinante.

I colletti e le linee asciutte ci sono sempre con l’aggiunta però anche di volumi ampi, come nel caso delle grandi gonne a campana. Il contrasto tra elementi naturali e techno fa da filo conduttore e si rispecchia ad esempio nelle belle stampe con fiori e minerali da un lato e nei tessuti di ricerca dall’altro.

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Anche l’installazione viaggia sulla stessa lunghezza d’onda: lo spazio industriale con moodboard digitale su cui viene proiettato il film Madly Beautiful e a lato una mini serra lussureggiante.

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Molto belli i ricami di paillette e perline che costellano tutta la collezione.

 

LUISA BECCARIA

Subito dopo, passo veloce direzione Palazzo Serbelloni. Location aristocratica per la più aristocratica delle stiliste: Luisa Beccaria coadiuvata dalla figlia Lucilla Bonaccorsi. Al ritmo delle soundtrack di Grand Budapest Hotel e Django Unchained avanzano ragazze delicate e un po’ francesi, col loro baschetto d’ordinanza. I colori sono polverosi e fané, imperano raffinati ricami e fiorellini su silhouette anni Quaranta ma il meglio arriva di sera con abiti sontuosi, preziosi eppure misurati e aggraziati.

Nel backstage Hamish Bowles che si congratula con le belle padrone di casa, aristo-amiche eleganti ma brutalmente botulinizzate e modelle simpatiche che si fanno selfie come non ci fosse un domani.

 

HACHE

In serata la presentazione-dj set di Hache. Alla consolle doveva esserci Alexandra Richards ma probabilmente me la sono persa arrivando l’ultima mezzora utile. Si tratta anche qui di una prima volta, l’esordio di Kostas Murkudis come direttore creativo del brand. E il risultato è interessante. L’ispirazione – evidente dal bell’abito poster – è la leggendaria Nico e con lei la New York fine anni Sessanta, creativa e rock’n’roll.

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Tutto rielaborato attraverso vinile, materiali tecnici, catene e zip strategiche. Essenziale e grintosa.

 

COLIAC

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Concludo da 10 Corso Como per l’appuntamento che non mi sarei persa per nulla al mondo: quello con Martina Grasselli e il suo brand Coliàc.

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Di lei abbiamo parlato tante volte (qui) apprezzandola nella versione originaria di designer di bijoux e altrettanto in quella attuale focalizzata sulle scarpe. Scarpe maschili nella struttura che inglobano però pietre colorate, piercing, perle, fermagli, come in una sorta di punto d’incontro tra il prima e il dopo. Tra graffette metalliche, glitter, pelliccia e stivaletti che sembrano sandali, tre i modelli totalmente nuovi: le derby con suola tipo vassoio delle torte, i sandali carrarmato e le sneaker ricamate un po’ sul genere Dior.

La linea vegana, contraddistinta dal logo in argento e caratterizzata dall’uso di ecopelle, la novità assoluta.



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