4 cose top dalla New York Fashion Week, FW 16-17. Parte 2

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NEW YORK FASHION WEEK. FW 2016-17. 2

Come si sa quei furboni di newyorkesi capitanati da simpatia Wintour collocano alla fine del calendario 3 o 4 nomi pesanti, lasciando addirittura la chiusura a Marc Jacobs, per far sì che nessuno si dia alla macchia prima del tempo. E quindi alle 10 cose top della New York Fashion Week bisogna aggiungerne altre 4 bomba con una che va per i fatti suoi, negli annali, appunto l’ultima sfilata di cui sopra.

P.s. Riguardo al calendario, è storia vecchia, ma se anche noi facessimo qualcosa del genere, piazzando che so un Prada all’inizio e un Gucci all’ultimissimo minuto dell’ultimo giorno non sarebbe una cattiva idea, vero?

 

GOTH-GRUNGE-CHIC. MARC JACOBS

Si può individuare una sola cosa o un solo gruppo di cose top nella collezione di Marc Jacobs? A dire il vero non sono riuscita a limitarmi neanche negli altri casi, figurarsi in questo. Comunque, col suono della campanella I-Phone ancora nel cervello, mi viene da pensare ai pattern deliziosi con ballerine, gatti e topi, alle borsette vittoriane, ai cappotti outsize con o senza ricami di paillette, al super giacchino di cristalli alla YSL.

Ma c’è poco da fare, la vera cosa top è l’insieme, un mix ineguagliabile che sa di cassapanca della nonna, di thrift shop, di sartoria teatrale, di moda raffinatissima, di atmosfera fantasmatica che sovrappone Lydia di Beetlejuice, il Pinguino di Batman, Lady Gaga (tra le modelle) e Lynn Yaeger. La vera cosa top è Marc Jacobs.

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ph. Kevin Tachman – Vogue

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FASCE E INCROCI. PROENZA SCHOULER

Lo stile sofisticato di Proenza Schouler, che per il prossimo autunno-inverno si traduce in silhouette maschili a clessidra con giacche avvitate e pantaloni over, silhouette femminili in maglia ispirate a Frank Stella e capi composti da assemblaggi di strisce di tessuto che ogni tanto deragliano.

Un elemento ad accomunare tutto: le fasce che in un modo o nell’altro – anche sotto forma di stringhe – percorrono l’intera collezione.

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ph. Kevin Tachman – Vogue

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ANNI ’60 BON TON-COOL. MICHAEL KORS

I cappottini anni ’60, i colletti alla Peter Pan, lo stile bon ton-cool di Michael Kors.

Scendendo nel dettaglio massimo, direi decisamente i jeans con le piume + camicetta di seta, pull di cashmere e pea-coat, in pratica il primo look indossato da Freja Beha, completo, così com’è, magari anche con le sembianze di Freja.

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ph. Kevin Tachman – Vogue

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NEO ANIMALIER. CALVIN KLEIN

L’animalier anomalo di Calvin Klein ovvero stampe digitali macro del pelo di linci e puzzole. E poi gli oblò che incastonano pietre e agate giganti.

Riassumendo, tutti gli abiti fantasia e quelli total black drappeggiati provvisti di inserti “preziosi”. E ovviamente gli spettacolari cappotti e tailleur in pelle e principe di Galles.

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ph. Kevin Tachman – Vogue

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