New York Fashion Week – SS 2016: le 4 collezioni top
Nel panorama della NYFW – come al solito ricco di nomi e di business ma meno d’inventiva – stavolta è piombato come un tornado Givenchy. Inutile dire che la collezione della maison francese per la primavera-estate 2016 è apparsa una sorta di lezione di moda in un sistema ipertrofico di sfilate che, con le dovute eccezioni, spesso anestetizzano i sensi.
Fortuna che le eccezioni ci sono, vedi Proenza Schouler e Alexander Wang con l’aggiunta di Coach e qualche altro. Ma fortuna soprattutto che a New York ci sia Marc Jacobs. Lo show finale tocca astutamente a lui che lascia sempre esterrefatti illuminando d’immenso qualsiasi cosa lo circondi. Compresa la New York Fashion Week.
MARC JACOBS
Memorabile finale della NYFW firmato Marc Jacobs. Allo Ziegfeld Theatre di Manhattan il tappeto rosso tra due ali di folla è solcato dalle modelle che posano davanti ai fotografi come star a una prima. Poi si entra nel teatro con orchestra dal vivo che suona New York Dolls e lo spettacolo comincia.
Uno spettacolo che è omaggio al cinema e alle sue creature (vedi le stampe), all’America, al mondo delle showgirl alla Ziegfeld tutto frullato in salsa anni Quaranta con un pizzico di Pop Art, di dettagli surrealisti e di sfattume tra il punk e i camerini dei teatri di quarta categoria. Via libera quindi a spalline importanti, a lunghi abiti di pizzo, voile e paillette, ma anche a bomber collegiali e stivaletti da bella del West. Una rutilante e dolce esplosione di ricordi, di ispirazioni, di sogni alla maniera di Marc Jacobs che satura gli occhi e lascia a bocca aperta.
Dopo un grande inizio una grande fine.
GIVENCHY
Spettacolare inizio della NYFW con la sfilata per il decennale di Riccardo Tisci da Givenchy. A partire dall’allestimento.
In una specie di slum in mezzo ai grattacieli, con artisti che in successione intonano canti di varie religioni, va in scena la performance appositamente ideata da Marina Abramovich. Sulla passerella completi maschili abbinati a leggiadre camicie bianche, tanto pizzo, divine creazioni dell’haute couture, piume, frange, cristalli, in un mix sensuale irresistibile, enfatizzato dal make-up e dalle ipnotiche maschere tribali concepite da Pat McGrath.
Una summa del Tisci pensiero e del suo lavoro per la maison francese. Indimenticabile!
PROENZA SCHOULER
Colpo da maestri la collezione Proenza Schouler by Jack McCollough e Lazaro Hernandez.
Mai l’ispirazione spagnola fu meno didascalica e ridondante. Il risultato sono capi caratterizzati da sovrapposizioni, aperture e oblò che conferiscono un’aria destrutturata. Abiti tutti giocati su tre colori (bianco, nero e rosso) che nonostante volant, pizzo, nastri di velluto e bordure a boule come quelle dei traje de luces sono essenziali, contemporanei, tipicamente Proenza Schouler. Bellissime le mules con dettagli metallici.
ALEXANDER WANG
Decimo compleanno anche per Alexander Wang che – dopo il divorzio da Balenciaga – festeggia con una sfilata in puro stile Wang: streetstyle di lusso tra pezzi gym, blouson da motociclista, pelle cowboy, jeans, giacche di pigiama, camicie da notte, tutto come fosse frutto di un’incursione in un flea market, assemblato con apparente casualità, perfetto per la classica cool girl newyorkese.
Sul finale video celebrativo dal ritmo frenetico (un po’ lungo), Alexander Wang al settimo cielo e poi party con lapdancer por todos (si fa per dire).
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