Paris Haute Couture – Spring-Summer 2011Paris Haute Couture – Spring-Summer 2011

Si sono da poco concluse a Parigi le sfilate dell’haute couture per la primavera-estate 2011: in passerella outfit preziosi ed esclusivi, sintesi perfetta tra lavorazioni d’eccellenza – possibili solo a questi livelli – e assoluta libertà creativa degli stilisti, qui al riparo da ogni condizionamento commerciale.

Non potremo certo permetterci nessuno di questi capi. Ma che importa? Li guardiamo come si può guardare un’opera d’arte che non sarà mai nel nostro salotto, per il piacere di contemplare il bello, per farsi ispirare, per allenare il proprio gusto.


CHRISTIAN DIOR

Corpetti attillati, vita segnata, ricchi panneggi, gonne a matita o ampie e opulente in perfetto mood New Look fanno rivivere le atmosfere anni Quaranta e Cinquanta – periodo d’oro della Maison Dior, prediletto da Galliano – così come trasposte da René Gruau nelle sue splendide illustrazioni.

 
Si susseguono quindi vestiti magnifici (dal rosso abbinato al bianco e al nero fino alle tinte pastello), che ripropongono le silhouette dell’epoca ammantandole di ricami e strati di tulle per ricreare l’effetto delle ombreggiature e delle velature degli acquerelli di Gruau.



Cappelli meravigliosi di Stephen Jonesmake-up e acconciature superbi, rispettivamente di Pat McGrath e Orlando Pita.


CHANEL

Le linee allungate e i languidi cromatismi tipici dei lavori di Marie Laurencin – adoperati anche per il ritratto di Coco Chanel – sono stati il motivo ispiratore seguito da Karl Lagerfeld per questa collezione.
Motivo un po’ provocatorio, se è vero che a Mademoiselle Coco – proprio per quella dolcezza in cui non si rispecchiava – non piaceva per nulla l’opera in questione; Lagerfeld, evidentemente in disaccordo sulla valutazione del dipinto, ha voluto reinterpretare i fondamentali dello stile Chanel in un’ottica sartoriale superchic ma decisamente meno rigorosa e più fresca:

i classici tailleur (diventati più corti) sono indossati con leggings di paillette e cristalli, le nuance sono chiare, tutto è rivestito da una particolare luce  mista a leggerezza; le scarpe sono sorprendentemente rasoterra per conferire una camminata più flessuosa e scattante, in una parola più giovane.


Il particolare:


VALENTINO

Tonalità tenere e sofisticate come il rosa carne, trasparenze sottili e imperscrutabili, ruche e volant, nuvole di voile, inserti di pizzo ma anche fiocchi, fiori, plissé e cascate di cristalli: sono gli elementi fondamentali delle creazioni evanescenti, lussuose e sensuali firmate dal duo Chiuri-Piccioli per Valentino.

 
Un velo di romanticismo per donne diafane e raffinatissime, più altere che fragili, per le quali tutto è estremamente impalpabile e luminoso, essenziale e misurato, discreto nella sua opulenza.
Deliziosi i collari-farfalla.

 

GIVENCHY

L’ispirazione nipponica pervade i dieci outfit presentati quasi come installazioni artistiche; ma il Giappone di Riccardo Tisci non ha molto a che vedere con geishe e obi, benché sia presente anche il richiamo alla struttura dei kimono, quanto con i robot da un lato e – dall’altro – con il ballerino Kazuo Ohno, massimo esponente della danza butoh.

 
L’influsso di Kazuo Ohno s’intravede nei colori tenui e rarefatti e nella poesia che avvolge questi abiti delicati, fatti di piume, incrostazioni di perle, ricami impossibili e intarsi di tulle e organza, tagliati a laser per formare grafismi e figure simboliche;
le stesse che richiamano l’estetica robot, particolarmente evidente nei decori tridimensionali in colori fluo presenti sul retro, oltre che nei copricapi realizzati da Philip Treacy.



JEAN PAUL GAULTIER

Con la consueta ironia Jean Paul Gaultier propone una carrellata dei suoi capi cult, declinati secondo i codici stilistici di un folle mondo a metà strada tra la belle époque del Moulin Rouge e il punk nella sua dimensione più scenografica.

E quindi elegantissimi tailleur si alternano a micro bomber, sontuose stratificazioni di ruche, balze e drappeggi a borchie, catene e strappi; creste rigide si sposano a impeccabili onde piatte mentre il vestito bustier è trattenuto da cinghie, che ricordano le camicie di forza, e il trench lungo diventa monospalla e si tinge di rosa.
Fantastica la borsetta a metà strada tra una mina e una palla borchiata in stile Gogo Yubari.
ARMANI PRIVÉ

È lo spazio a dominare sulla passerella haute couture di Armani, che si dà alla sperimentazione in chiave lusso fantascientifico a partire dai materiali e dalle forme.
Tessuti incredibilmente opachi o ricoperti di pietre punteggiano qua e là una collezione caratterizzata da sete tecnologicamente modificate a ottenere inediti bagliori riflettenti, che illuminano tonalità sospese tra grigio, verde e bluette in perfetto stile Tron, adoperate sia per i tailleur completi di leggings sia per gli abiti lunghi dall’avveniristica costruzione scultorea.
In linea i cappelini-disco volante di Philip Treacy.
Da segnalare infine il gusto rétro e romantico della lussuosa sera in tulle e organza di Elie Saab,

il raffinato gioco del doppio di Alexis Mabille che ha proposto ogni modello in due versioni dal mood assolutamente opposto,

 la sofisticata essenzialità di Bouchra Jarrar tra asimmetrie ed eleganti effetti grafici.  


Immagini: style.com



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