Le 8 collezioni top della Paris Fashion Week – SS 2016 – Parte 2
Paris Fashion Week, Parte 2. Nel post di ieri un po’ di considerazioni generali e un’occhiata alle prime 4 collezioni top ovvero Dries Van Noten, Alexander McQueen, Valentino e Lanvin. Oggi le altre 4 (+2): Chanel, Sacai, Céline e Balenciaga + Rochas e Stella McCartney. Godetevele!
CHANEL
Il Grand Palais questa volta è un aeroporto con gente che va, viene, aspetta il proprio aereo. E il consueto mega spettacolone targato Chanel si rinnova, perfetto per diffondere il verbo in maniera virale sui social network. È marketing, certo, ma anche divertimento nemmeno così kitsch e banale come sostenuto da alcuni. Che molti dei presenti poi anziché guardare la sfilata pensino ai selfie è vero e funzionale agli intenti della maison, ma è altrettanto vero che la p-e 2016 appartiene alle collezioni di Monsieur Karl col segno +, almeno in parte.
L’idea tra hostess, passeggere super chic e altre in vena di praticità è il pretesto per passare con disinvoltura da un mood all’altro. Così ci sono signore in tailleur e cappottini, fanciulle in jeans e completi leggiadri e ancora la banda delle ragazze che gioca con stratificazioni e mix&match a volte riusciti a volte decisamente pesanti.
In sintesi tanto colore, stampe artistiche, giacche annodate in vita che diventano gonne, sovrapposizioni di pantaloni e abiti, costruzioni origami, fantasie e gadget aerei, denim imprimé, decorazioni preziose, borse e trolley che saranno la nuova mania di stagione.
Il fatto che tutto avvenga mentre esplode il caso Air France è solo una strana coincidenza. Ogni polemica in merito è fuori luogo considerate le tempistiche della moda.
SACAI
Ultimamente ogni stagione porta qualcosa di Sacai da desiderare, stavolta quasi un’intera collezione. Perché la p-e 2016 – salvo qualche look più blando – è una sequenza di trovate mirabolanti, di quelle che si vorrebbe indossare subito.
Filo conduttore la rivisitazione di pezzi classici da vintage market come i foulard stile Hermès, le bandane, le coperte peruviane, le giacche alla Sgt. Pepper, le stampe coccodrillate o le tovaglie con fiori ricamati a intaglio. Tutto ripreso e trasformato in capi dalla struttura semplice e complessa al tempo stesso, densi di stratificazioni eppure leggeri attorno al corpo.
Sacai continua a stupire e Chitose Abe è a tutti gli effetti una delle designer più interessanti in circolazione.
CÉLINE
Essenziale, senza ruvidezze e astruserie, è la p-e 2016 di Céline. Phoebe Philo distilla una sorta di perfetto guardaroba, nitido, sofisticato, con tagli esemplari e piccoli guizzi eccentrici. Un guardaroba scomponibile e ricomponibile a piacere che viaggia in una dimensione più vicina alle esigenze reali.
Le spalle arrotondate, le maniche a boule, il punto vita sagomato da inserti in maglina a coste, i top bustier, i vestitini morbidi in jersey e i dettagli di pizzo degli abiti sottoveste assicurano un tocco femminile, romantico e sensuale ma ridotto all’osso per potersi fondere con capi maschili, quadri nei toni del beige, tute, pantaloni, zip e impermeabili. Una collezione – secondo le parole della designer – fatta dei pezzi necessari per sentirsi a posto in ogni occasione.
Bellissime le borse di pelle imbottita che sembrano una via di mezzo tra un fagotto e un cuscino.
BALENCIAGA
Chiude in bianco Alexander Wang da Balenciaga (p.s. il suo successore è Demna Gvasalia a capo del collettivo Vetements). O meglio in avorio. Lieve e rilassata l’ultima collezione del designer americano scivola via in un mix stranamente naturale di romanticismo rétro, streetstyle e dettagli gym.
Microrete, salopette, monobretelle da palestra, pantaloni cargo oppure morbidi e maschili si sposano con pizzo, punto a giorno, coppe sagomate, volant, raso e balze. Una bambola di biscuit geneticamente modificata a colpi di rap, kickboxing e realtà metropolitana. Gli accessori consequenzialmente sono ciabatte in pizzo, zaini e marsupi di seta ma anche microborse in maglia metallica, sporte e pochette di pelle intrecciata con frange.
Una sfilata con picchi e cose non allo stesso livello, che nel complesso lascia però una sensazione positiva, di autenticità, forse dovuta alla liberazione da ogni aspettativa.
E ANCORA…
ROCHAS
Gala Dalì è l’ispirazione di Alessandro Dell’Acqua per la p-e 2016 di Rochas. Il risultato è una sequenza di silhouette piuttosto lineari – al netto di qualche balza e qualche fiocco – che fanno da cornice a un susseguirsi di macro fiori anni Sessanta, glitter, broccati, pizzo, vinile, stratificazioni, dettagli e fantasie Surrealiste, ricami barocchi. Tutto col solito approccio easy e cool che adoriamo.
STELLA MCCARTNEY
Quadri tovaglia, maglia zigzag di Missoniana memoria, sandali bassi, plissé soleil, ghirigori, capi maschili con sorpresa, colori vitaminici: tanta carne al fuoco da Stella McCartney ma un unico comun denominatore, quello di un’apparente semplicità che nasconde invece il brivido dell’imprevisto. Una semplicità studiatissima, capace di regalare una femminilità rilassata e molto cool che calamita gli sguardi.
Chanel sceglie sempre dei temi fantastici per le sfilate