Paris Haute Couture Fall-Winter 2012/13 – Parte 1: Raf Simons per Christian DiorParis Haute Couture Fall-Winter 2012/13 – Parte 1: Raf Simons per Christian Dior

Il debutto di Raf Simons da Dior è l’evento che tutti attendevano.

 

Backstage at Christian Dior, Couture Fall 2012
Dopo il burrascoso esilio di Galliano e un anno di transizione sotto tono con Bill Gaytten*, tre mesi fa Simons è stato ufficialmente nominato direttore creativo della maison.

Scelta furbissima. Occorreva dare un taglio netto all’era inimitabile di Galliano, inaugurando una stagione antitetica ma ugualmente luminosa. E come, se non col poeta del minimalismo, l’uomo che sa coniugare essenzialità e romanticismo  e che ama la couture al punto da dedicarle una trilogia da Jil Sander?

 

 

Così dopo mesi e mesi di un toto-nomi che ha coinvolto i migliori designer sulla piazza, quando ormai si era persa la speranza, ecco l’annuncio che nessuno prevedeva.

Da allora giusto il tempo di mettersi all’opera per l’haute couture invernale.

In sole 12 settimane Simons è riuscito a delineare una collezione raffinatissima, perfetta sintesi tra la sua visione della moda e i codici stilistici di chi ha contribuito a farne la storia partendo da due parole: New Look.


Richard Avedon

 

Come Dior nel dopoguerra rivoluzionò tutto tornando al passato e all’opulenza, così Simons ha iniziato la sua avventura con un approccio altrettanto sovversivo ancorché di segno opposto.

 

Dior house models – S-S 1957 – Cecil Beaton
Ghislaine Arsac in Dior – 1956
Monsieur Dior in atelier
Suzy Parker in Christian Dior – 1950


Rispettoso ma privo di timore reverenziale, il designer belga ha dato la sua versione dello stile Dior: una versione scarnificata – che punta all’essenza delle silhouette concepite da Monsieur – e incredibilmente attuale, in grado di bilanciare il lusso con le esigenze di oggi; vedi la rilettura della struttura ad anfora della linea Sinueuse 


Dior – 1952

 

e della giacca Bar*, pezzo forte per rigorosi tailleur pantalone. 

 

A sinistra, foto di Willy Maywald (metà anni 50)A destra, Patrick Demarchelier per Dior Couture, 2011


Semplici pantaloni neri a sigaretta che dilagano ovunque, trasformandosi in base ultraminimal su cui innestare quel che resta dei sontuosi abiti da sera iperdecorati con bustier ed enormi gonne.

Mary Jane Russell in Dior by Louise Dahl-Wolfe – 1950
Dovima in Christian Dior – Harper’s Bazaar – December 1950

 

La linea Profilée, la Vivante e la celebre Corolle– eternata dalla definizione “New Look” di Carmel Snow e dalla soave apparizione di Grace Kelly* in Rear Window (1954) – completi e abiti delicatissimi anche quando si caratterizzano per coppe segnate, profluvi di astrakan e visone o nude look; 

 

tra essi spicca l’omaggio al modello Esther del 1952. 
 
Abito Esther – Christian Dior – 1952


Un compendio di femminilità, forza e contemporaneità, ben raffigurato dall’accostamento tra fiori – adorati da Monsieur e traboccanti persino dalle pareti della Fondation Gulbenkian in un delirio naturalistico/onirico senza precedenti -, rigide cinture metalliche e materiali come il crespo di lana e la flanella lavorata a maglia. 

 

Forse il segreto di Simons è proprio la capacità di maneggiare gli archetipi del lusso – pelliccia, ricami, cristalli, piume, tessuti preziosi – depotenziandoli di qualsiasi ostentazione per esaltarne unicamente la bellezza. 

Forse in una collezione così la massima espressione del lusso è quella dei capi in seta Bucol con stampe dripping dipinte dall’artista Sterling Ruby.

Forse – e questo senza smettere mai di onorare Dior e Galliano – adesso c’era bisogno di qualcosa del genere: una ventata d’aria fresca.
 

 

 

 

 

 

*ma l’ultima collezione haute couture era deliziosa!
*vita segnata e fianchi arrotondati da un’alta baschina
*il Paris Dress, ispirato al New Look, era di Edith Head

 

Immagini sfilata: Vogue.fr

Immagini allestimento: 1), 2), 3), 4)

 

 

 

 

 

The Raf Simons’ debut at Dior has been the event that everyone was waiting for.

 

Backstage at Christian Dior, Couture Fall 2012

 

After the stormy exile of Galliano and a transitional year with Bill Gaytten*, three months ago Simons was appointed creative director.

After the Galliano’s inimitable period, an anthitetic but equally bright era has begun with the minimalist poet, the man who can match terseness and romanticism and who loves couture so much to dedicate a trilogy at Jil Sander.   

 

In only 12 weeks Simons has managed to sketch out a very refined collection that summarizes his view of fashion and the stylistic codes of whom has contributed to make history of fashion starting from two words: New Look.

 
Richard Avedon

 

As Dior revolutionized everything in the postwar years going back to the past and luxuriance, so Simons has begun his adventure with an equally subversive although opposite approach.

 

Dior house models – S-S 1957 – Cecil Beaton
Ghislaine Arsac in Dior – 1956
Monsieur Dior in atelier
Suzy Parker in Christian Dior – 1950

 

The Belgian designer has given his version of Dior style with respect but without awe: an essential and unbelievably up-to-date version, which manages to balance luxury with current needs; like the rereading of the Sinueuse silhouette and Bar jacket, set piece for rigorous trouser suits. 

Dior – 1952
A sinistra, foto di Willy Maywald (metà anni 50)A destra, Patrick Demarchelier per Dior Couture, 2011

Simple black cigarette trousers change into ultraminimal base on which the remains of the opulent, hyperdecorated gowns with bustiers and full skirts place themselves.     

Mary Jane Russell in Dior by Louise Dahl-Wolfe – 1950
Dovima in Christian Dior – Harper’s Bazaar – December 1950

 

The silhouettes Profilée, Vivante and Corolle – immortalized by the Carmel Snow’s definition “New Look” and by the amazing appearance of Grace Kelly in Rear Window – live again through delicate coats, suits and dresses also when present bra insets, floods of astrakan and mink or nude look; 

 

 among them the tribute to Esther dress strands out (1952). 
Abito Esther – Christian Dior – 1952

  

Maybe the Simons’ secret is just the ability to handle the luxury archetypes – fur, embroideries, crystals, feathers, precious fabrics – reducing any ostentation to enhance only their beauty. 

 

 

Maybe in a collection like this the highest expression of luxury is symbolized from the Bucol silk items with dripping prints painted by Sterling Ruby.

 

Maybe – and this without stopping to honour Dior and Galliano – we need something like that: a wave of fresh air. 

 

 

 

*but the last haute couture collection was delightful!

*waisted and hips rounded by an high basque!

*the Paris Dress, inspired from New Look, was designed from Edith Head
Pictures of the fashion shows: Vogue.fr

Pictures of the set: 1), 2), 3), 4)

 

 

 

 

 



22 risposte a “Paris Haute Couture Fall-Winter 2012/13 – Parte 1: Raf Simons per Christian DiorParis Haute Couture Fall-Winter 2012/13 – Parte 1: Raf Simons per Christian Dior

  1. Mary ha detto:

    Splendido post!! Il top fuxia è assolutamente fantastico!

  2. glamourcoma ha detto:

    gran post per una gran bella collezione!! sono rimasta davvero entusiasta quando l'ho vista.. queste linee pulite e retrò.. la vita alta stretta, i pantaloni a sigaretta, le scarpe a punta per non parlare del make-up… modernissimo..sublime

    • ElectroMode ha detto:

      Grazie mille! So che ci sono stati pareri discordanti su questa collezione e polemiche sul fatto che tra il pubblico super vip (composto tra gli altri da alcuni dei designer più importanti in circolazione come Elbaz, Tisci, Jacobs, Theyskens, Alaia, Van Assche) c'è stato chi si scambiava risolini non meglio identificati. Su di me – per quello che conta – ha avuto un effetto notevole

  3. Eleonora Pellini ha detto:

    Bellissima collezione!

  4. the chilicool ha detto:

    Collezione da favola! Alessia

  5. Ilenia C. ha detto:

    adoro questi post! e dior !!!

  6. Miriam Stella ha detto:

    Favolosi ABITI favolosa Collezione…. senza parole 😀 vieni a dare un'occhiata anche al mio BLOG, giusto in questi giorni stò pubblicando nuovi outfit, mi farebbe piacere avere dei pareri ;)…. e se ti va seguimi!!! come stò facendo io da ora 😛

  7. Mia ha detto:

    Sono abiti davvero da favola, non puoi non incantarti nel guardarli 😀 Con affetto,Mia

  8. Come al solito un post super approfondito con tante immagini d'archivio(le mie preferite). Sai già quello penso a proposito di questa collezione, ma ora che riguardo le foto sono ossessionato da un solo pensiero…il make-up non è un granché, anzi rovina l'armonia delle silhouette. Avrei lasciato le labbra rosse, ma quegli ombretti e le ciglia colorate, non mi convincono affatto

    • ElectroMode ha detto:

      Grazie mille! Il make up è strano oltre che diverso da modella a modella; in alcuni casi mi piace – pur non essendo esattamente il mio genere -, in altri come dici tu ha indubbiamente un effetto un po' pesante. Certo anche a me dispiace per Galliano – ma sono sicura che tornerà in qualche nuova sfavillante personificazione -, però Raf è stato un'ottima scelta.

  9. Tiziana ha detto:

    Complimenti per il post. Puntale e ottima scelta delle fotografie. Mi viene in mente la frase di Coco Chanel…”Ci sono vestiti per camminare, e altri per volare…”

  10. fruhlingdesign ha detto:

    selezione da favola e tanta nvidia per questi vitini da vespa!

  11. Heartbreaking images honey!!! Totally loved this post!!! Thanks so so much for the lovely comment on my blog. I love your blog and I am following you via Bloglovin. Best Regards. Miss Margaret Cruzemark. http://margaretcruzemark.blogspot.com/

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