Pattern Mania. Eclecticism – Tendenze FW 17-18
PATTERN MANIA. ECLECTICISM
Esci una sera per un aperitivo e in un colpo solo ti becchi una dose super di fiori, cineserie, patchwork, kilim, decori parato, color block, che nemmeno in una pellicola MGM dei tempi d’oro. Sembrava di essere in un fotogramma di Donne di George Cukor ma a colori.
Io stessa indossavo una camicetta con una sobrissima fantasia jappa a base di peonie e cicogne in volo.
E così all’improvviso capisci che quello che vai vedendo da un po’ su Instagram e riviste varie è realtà, persino in un posto dove le tendenze arrivavano con 2/3 anni di ritardo.
Dall’abbigliamento alla casa, non ricordo una voglia tanto esagerata di pattern, miscugli, eccentricità. E non mi riferisco al microfiorellino grunge ma a cose toste, vistose, eppure piacevoli. Il che equivale a dire di moda.
Forse sarà colpa dei tempi bui. Si sa, in epoca di guerre, crisi, carestie e piaghe bibliche tornano alla ribalta rossetti rossi, curve sinuose ed evidentemente stampe a raffica e ispirazioni varie e incomputabili, in una parola eclettiche.
ALESSANDRO MICHELE, GUCCI E GUCCI DÉCOR
Tutti si cimentano, ma i punti di riferimento sono due: 1) Alessandro Michele per Gucci e 2) J.J. Martin per La Double J.
Parlare di stampe ed eclettismo nel caso di Alessandro Michele è riduttivo. Le sue collezioni sono la guerra dei mondi tra Zia Mame e l’amichetto che negli anni ’80 esibiva lo skate in camera da letto (e spesso soltanto lì), tra Suzy Wang e la ragazza imbranata e occhialuta che volevamo non essere, tra gli extraterrestri di Star Trek e Cleopatra di Mankiewicz.
A questo aggiungi che, non contento di aver colonizzato i nostri corpi, ha deciso d’invadere anche la casa e quindi vai di gattini a punto croce e caratteri gotici su colori fluo, da maneggiare con molta e dico molta cautela.
J.J. MARTIN E LA DOUBLE J
Il minimo che poteva venirne fuori nella normalità delle nostre vite normali era il delirio di stampe a cui ho assistito l’altra sera e che J.J. Martin pratica da sempre. Ovviamente nella sua versione vintage da wasp creativa e raffinatissima qual è.
E sarà che le foto di J.J. mi mettono allegria, ma le immagini delle tavole imbandite di La Double J con mix di fantasie da far tremare i polsi per me sono ormai un chiodo fisso.
Provateci voi ad abbinare pattern anni ’70 di 3-4 tonalità diverse coi piatti del servizio buono della nonna ottenendo un risultato super cool e sofisticato. Misteri della fede a cui tutte vorrebbero accedere. Che se oggi non sai mettere insieme le righe con le banane – si chiama mix&match – non sei nessuno.
PATTERN GO GO GO
Perciò è vero che “Fiori a primavera? Avanguardia pura” – come recita la battuta cinematografica più citata dai fescion blogger -, ma anche che qui la primavera è passata da un pezzo e, complici Zara, H&M, mercatini, nonne e zie, la voglia di petali, quadri, alci, dinosauri, monstere, fenicotteri e marziani magari tutti insieme e dei tempi che furono non accenna a diminuire.
Se anche voi siete nel tunnel o aspirate a esserlo, ecco una carrellata delle cose più interessanti, più stampate e molto poco sobrie trovate in giro, dalla borsetta al tappeto di casa.
“Grigiore invernale nun te temo, se sui jeans strappati e sulla maglietta dei Metallica con me ho una vestaglia finto giapponese, finto Poiret e finto seta a farmi sentire un po’ Madonna e un po’ Madama Butterfly”.
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