Fuorisalone 2018 – Premiata Ditta Marras & Co.
NONOSTANTEMARRAS – PREMIATA DITTA MARRAS
A Milano, in Via Cola di Rienzo, c’è il binario 9 ¾ della moda, del design, dell’arte, di tutto ciò che di bello vi viene in mente, versione sardo-milanese.
Perché NonostanteMarras è un cortile con un pergolato che in aprile esplode di fiori, è una sala per mostre e presentazioni ad alto tasso onirico (per il Fuorisalone 2018 è stata la volta di Manjar Blanc, rivisitazione in chiave madeleine algherese dell’installazione Ballu Tondu vista a Nulla Dies Sine Linea alla Triennale), è un concept store che definire tale è riduttivo.
Prendi uno spazio anonimo in un palazzo insospettabile e trasformalo in un luogo irreale in cui abiti fantasmagorici stanno accanto a libri, accessori, foto e oggettistica varia da far spalancare gli occhi.
Un posto scabro come un garage ma illuminato con lampadari di cristallo, arredato con pezzi vintage “nature” o riassemblati e da un po’ anche col frutto delle collaborazioni di Antonio Marras nel mondo dell’interior design.
E se da 3 anni sui muri spuntano fiori poetici e surreali concepiti per Wall&Decò, visionario brand ravennate di carte da parati, da quest’anno la full immersion nel design ha ampliato il raggio d’azione e il numero di partnership.
PREMIATA DITTA MARRAS & CO.
Tutte nel segno dello sconfinamento, dell’incrocio culturale tra design e arte, tradizione e innovazione. È nata così per il Fuorisalone 2018 – con l’aiuto di Francesco Maggiore di Kiasmo – Premiata Ditta Marras&Co, un laboratorio creativo che si è tradotto in collaborazioni con 5 aziende italiane scelte insieme ad Archiproducts per l’elevato valore artigianale e per il potenziale innovativo: oltre a Wall&Decò, Saba, Kiasmo, La Fabbrica del Lino e Fantin.
Da questi incontri hanno preso vita piccole collezioni speciali: cuscini, grembiuli, runner e tovaglie in lino soft touch tinto con sostanze ecocompatibili per La Fabbrica del Lino, per Fantin il tavolo Polittico in metallo e piastrelle su disegno di Vincenzo D’Alba, per Kiasmo piatti, vasi, piastrelle e cuscini caratterizzati dal tratto inconfondibile di Marras in versione decalcomania o con l’intervento manuale dell’artista e di Vincenzo D’Alba.
MARRAS + SABA
Strepitosa la rilettura delle poltrone e dei divani New York di Saba (Sergio Bicego), rivestiti con l’adattamento di tessuti e stampe della precollezione a-i 18-19: tartan, maxi fiori, pied-de-poule, lino, panno, ma soprattutto scene di caccia molto inglesi ed eccentriche, per le quali ammetto una malcelata esaltazione.
Ma le sedute della collezione New York in semplice tessuto bianco sono state anche la tela su cui Antonio Marras ha dipinto il suo universo fantastico.
DOMUS DE RANA
Vere e proprie opere d’arte, acquistabili solo presso NonostanteMarras, che insieme agli altri pezzi della Premiata Ditta Marras e a elementi vintage hanno contribuito all’allestimento dell’immaginifico e ambitissimo temporary restaurant che quest’anno ha assunto le sembianze di Domus de Rana, realizzato insieme alla famiglia Rana.
In pratica il ristorante dei sogni, talmente ambito da restare tale per la maggior parte dei possibili avventori, a cui si consiglia di tentare la prenotazione al buio almeno due mesi prima del prossimo Fuorisalone, tanto a dirla tutta quello che si mangia passa in secondo piano.

Antonio Marras decora un vaso Kiasmo e dà dimostrazione di che cosa si potrebbe fare con l’Uniposca se fossimo Antonio Marras
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