Review: Memory Tapes – Player PianoReview: Memory Tapes – Player Piano
Memory Tapes è il nome del progetto dietro cui si cela l’identità di Dayve Hawk, ex leader degli Hail Social e mente di Memory Cassette e Weird Tapes.
Dayve ha riscosso grande successo nel 2009 con la pubblicazione dell’eccellente LP Seek Magic, diventando in questo modo uno dei rappresentanti di spicco della scena chillwave. Se però già nel suo primo lavoro erano presenti caratteristiche che non rientravano nell’estetica glo-fi (in primis la rinuncia all’utilizzo della bassa fedeltà), questa distanza diventa ancor più evidente ascoltando Player Piano, licenziato in Europa da Something in Construction e in America da Carpark.
Quella chillwave è solo una delle tante istanze presenti nell’album, che si contraddistingue proprio per l’impressionante miscela di elementi che lo sostanziano; definito dallo stesso Dayve come una raccolta di “keybord-based psychedelic girl group songs”, Player Piano è un ambizioso esempio di sperimentazione musicale: alle tastiere e ai synth si accompagnano gli strumenti “organici”, l’elettronica più recente interagisce con l’eredità anni ’60, ’70 e ’80 e si apre a inserzioni rock, pop e psichedeliche.
A partire da queste constatazioni è difficile esprimere un giudizio. Innanzitutto è proprio la versatilità a rendere ardua ogni valutazione, impedendo ogni classificazione sistematica; ulteriore problema è rappresentato da un eventuale confronto con Seek Magic (a mio avviso certamente superiore, ma anche totalmente diverso); vi è poi soprattutto l’ambiguità di fondo di un LP di questo genere: siamo dinanzi cioè a una forzatura, a un calderone di tante idee messe insieme senza una struttura unitaria e di tanti abbozzi mai sviluppati a pieno o dinanzi a un ammirevole progetto sperimentale, prodotto del talento cristallino di Memory Tapes?
Non è semplice trovare una risposta. Ritengo comunque che Player Piano non sia da bocciare; non è probabilmente l’ascolto che ti entusiasma (soprattutto di primo acchito), ma si possono rinvenire spunti davvero interessanti. Se ci sono effettivamente tracce che appaiono forzate e pretenziose (Trance Sisters), ce ne sono altre in cui invece la combinazione ardita di diversi elementi riesce felicemente: esempi lampanti sono Today is Our Life – in cui si alternano riff di chitarra a motivetti alla Beverly Hills Cop e in cui la voce, inizialmente distorta e sbiadita, diventa “pulita” –, Sun Hits – il pezzo più “fresco”, a metà tra una versione americana di Divine di Sebastien Tellier e una rivisitazione dell’eredità di Beach Boys e dei New Order – e Worries – sicuramente il brano migliore, sorprendente per poliedricità e indefinibilità, in cui si avverte qualche reminiscenza dei Depeche Mode –.
Per il resto Player Piano è piuttosto godibile: si passa dall’electro-pop di Wait in the Dark alle atmosfere delicate di Yes I Know e Offers, fino a sperimentazioni non troppo distanti da alcune cose realizzate da Four Tet (Humming e Fell Thru Ice 2, che sembra una trasposizione in note del processo vitale di nascita, crescita e graduale declino).
Insomma, se ci si approccia a questo lavoro pensando di ascoltare qualcosa di simile a Seek Magic, non si può che rimanere delusi; se lo si ritiene invece come la creazione originale di un talento versatile, capace di non fossilizzarsi su quanto di buono è stato fatto in passato, lo si potrà anche apprezzare.
Tracklist Player Piano
1. musicbox(in)
2. Wait in the Dark
3. Today is Our Life
4. Yes I Know
5. Offers
6. Humming
7. Sun Hits
8. Worries
9. Fell Thru Ice
10. Fell Thru Ice II
11. Trance Sisters
12. musicbox(out)
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