Review: Neon Indian – Era ExtrañaReview: Neon Indian – Era Extraña
Della scena chillwave abbiamo già parlato diffusamente in questo blog, anche in riferimento alle ultime fatiche di Washed Out e Memory Tapes. All’appello mancava ancora Alan Palomo con il suo progetto Neon Indian, che nel 2009 con il primo LP Psychic Chasms si propose come la next big thing del panorama elettronico statunitense.
È ora uscito il suo secondo lavoro, dal nome esotico: Era Extraña. Alan, che dal vivo si esibisce con una band, ha il merito di aver cambiato, almeno in parte, registro rispetto alle sue produzioni precedenti. Del resto, basta ascoltare i nuovi album degli altri condottieri del versante chillwave per comprendere come quest’ultimo abbia ampliato i suoi confini e innovato la sua semantica.
La strada imboccata è quella giusta? Certamente la volontà di rimettersi in gioco e d’intraprendere un percorso di ricerca costituisce un merito. Occorre puntualizzare, tuttavia, che – da una parte – a rimetterci è la carica “eversiva”, la spontaneità degl’inizi, dall’altra, il cambiamento spesso non coincide con un effettivo progresso stilistico e qualitativo.
Questo discorso vale in particolar modo per Era Extraña, un’opera in grado di dare omogeneità agli spunti presenti in Psychic Chasms e allo stesso tempo vittima, paradossalmente, di una costitutiva incompletezza. A questo proposito, Within and Without, nuovo LP di Washed Out, risulta invece il capolavoro della seconda ondata chillwave, una prova di maturità che innova, mantenendosi comunque fedele ai punti cardine dell’estetica glo-fi.
Pur non volendo valutare Era Extraña in riferimento a Within and Without, non si può fare a meno di operare un confronto con Psychic Chasms. Risulta così che l’atto di maturazione coincide in realtà con un piccolo passo indietro o quantomeno con uno spostamento orizzontale rassicurante, mirato a mettere in secondo piano i momenti ludici e asimmetrici del primo album e a inserirli in una cornice electro-pop più accessibile.
Pezzi come Polish Girl, Era Extraña e Halogen (I Could be a Shadow) rappresentano l’emblema di quest’interazione tra chillwave e dream-pop: il suono è meno sporco, i gorgheggi elettronici, pur presenti, si conciliano con l’elemento melodico, le tastiere dominano. È inevitabile allora pensare a tutto un filone dell’elettronica, ben rappresentato in Francia da Anoraak e College e in Australia da Cut Copy e Miami Horror.
S’intravedono anche spunti interessanti e originali: ne è esempio un brano come Fallout, che, impreziosito da un gioco di riverberi iniziale, colpisce e spiazza, facendo ben sperare per il futuro a dispetto di tracce poco incisive come The Blindside Kiss – che sembra uscita da un telefilm adolescenziale alla Dawson’s Creek -, Hex Girlfriend e Future Sick.
Tracklist Era Extraña
1. Heart: Attack
2. Polish Girl
3. Blindside Kiss
4. Hex Girlfriend
5. Heart: Decay
6. Fallout
7. Era extraña
8. Halogen (I Could be a Shadow)
9. Future Sick
10. Suns Irrupt
11. Heart: Release
12. Arcade Blues
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