Bloc-Notes #2: Sebastian Erras, Heywood Hill e Pierre Frey
Bloc-Notes questa settimana tra carte da parati, Instagram, ossessioni per i pavimenti e librerie molto speciali.
IHavethisThingwithFloors + Parisian Floors. Stare su Instagram senza immortalare piedi e scarpe? Ho sempre trovato più interessanti i pavimenti e a giudicare dall’account @ihavethisthingwithfloors un po’ di gente in giro per il mondo la pensa così. Anche il fotografo tedesco/parigino Sebastian Erras che, traendo ispirazione da i.h.t.t.w.f., ha deciso di dedicarcisi in maniera professionale tra cementine, marmi policromi, mosaici e piastrelle della Ville Lumière.
Il progetto nonché account Instagram si chiama Parisian Floors e ha già dato vita a uno spin-off: una mini versione veneziana – Venetian Floors – commissionata a Erras da Pixartprinting e visibile sul loro sito. Ok, è una catena infinita e mi sono fatta fregare sul tempo (sì, vabbè). Nessuno però impedisce di fare lo stesso. Sebastian non è ubiquo (anche se tutti gli altri forse sì).
Heywood Hill è una di quelle vecchie librerie da film. Ubicata a Mayfair, elegantemente rétro, dotata di commessi bibliomani, qui John Le Carré vi ambientò una “scena” de La Talpa. Se non bastasse, a renderla fuori dal comune ci sono servizi come la creazione di biblioteche.
In questo caso è necessario essere ricchi bibliofili con una mega libreria da riempire il più in fretta possibile e che i vostri desideri comprendano non solo volumi nuovi ma anche rari o fuori stampa, Heywood Hill li scoverà a tutti i costi e li materializzerà nella vostra dimora.
Pierre Frey + Faire le Mur. L’appuntamento per appassionati di carte da parati, tessuti d’arredo e non è a Les Arts Décoratifs di Parigi. Fino al 12 giugno sono ben due le mostre imperdibili sul tema. 1) Tissus Inspirés, la prima grande retrospettiva su Pierre Frey, condensa in sei sale i mondi immaginari, le sperimentazioni, i decori lussureggianti di palme, animalier, surrealismi e geometrie che dal 1935 distinguono la maison.
2) Faire le Mur presenta circa 300 spettacolari wallpaper tra i 400mila degli ultimi quattro secoli che compongono l’archivio del museo. Si va dalle manifatture storiche a nomi come Fornasetti, Castelbajac, Lacroix e Margiela, dagli esotismi ai trompe-l’oeil, ai deliri contemporanei in cui perdersi è d’obbligo.
Incredibile anche io sono una maniaca di Pierre Frey e ne ho infilato a piene mani persino in casa mia, che è stra-moderna. Condividiamo anche questa passione 😉
Anime gemelle siamo 😉 Sono curiosa di vedere la tua casa, devi mandarmi qualche foto.