Stella Jean – Pre-Fall 2017
LA PRE-FALL 2017 DI STELLA JEAN
Il mix&match – ovvero l’arte di abbinare elementi antitetici che per motivi imperscrutabili funzionano – è una di quelle cose che mi lasciano a bocca aperta. E ammiro tantissimo chi lo pratica con grazia (e al netto di baracconate), dando l’impressione che tutto sia saltato fuori naturalmente. Che poi non ci sia niente di meno improvvisato che mischiare quadri, fiori e disegni tappezzeria è un’altra storia.
Con questa premessa, vuoi non avere un debole per Stella Jean? Con lei che è un mix vivente il mix&match ha fatto un salto di qualità trasformandosi in métissage, cioè in ibridazione che è anche profondamente culturale e quindi più forte e riuscita. Il suo ormai caratteristico centrifugato Occidente-Africa nella pre-fall 2017 ha assunto le sembianze di un misto di suggestioni estremamente attraenti, almeno per me.
MIX&MATCH? MEGLIO MÉTISSAGE
Gli splendidi Kente (pregiati tessuti con colorati decori geometrici realizzati a telaio) provenienti dal Ghana s’incontrano coi kimono degli arcieri giapponesi, col mondo dei gentlemen inglesi dediti alla caccia e con quello della boxe d’antan.
Pur non impazzendo per la boxe – a parte film come Lassù Qualcuno Mi Ama, Toro Scatenato o Hurricane -, da quando ho visto le foto bellissime scattate da Flip Schulke a Cassius Clay che si allena sott’acqua, richiamate in un servizio moda di grande fascino (questo), ho iniziato a essere ossessionata dai mutandoni dei boxeur con elastico e mega logo. Particolare che deve aver colpito anche Stella che lo ha rielaborato e adoperato per gonne di lana cotta o in versione Kente o jappe o in organza ricamata con anatre e fogliame, sovrapposte ad altre gonne. Il tutto tra mantelline impermeabili, cappotti con fantasie Chagall, scarpe e stivaletti baby, in un look che è una via di mezzo tra una collegiale d’altri tempi e per l’appunto una di quelle ragazze creative che riescono a buttarsi addosso le cose più improbabili con classe e tocco provocatorio.
Aggiungo che le immagini delle precollezioni sono le mie preferite coi loro scenari imprevedibili. Queste di Stella Jean, ambientate in una palestra da boxe vecchio stampo, non fanno eccezione.
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