I&D: l’Haussmann vacanziero di Studio Razavi
POST N.1 – 2017
È passato un po’ dagli ultimi post. Nel frattempo ci sono stati Natale, un’influenza che ancora non mi dà tregua, ma soprattutto la perdita di una persona cara. Ragion per cui la voglia di web è stata pari a 0.
La mia capacità d’interazione si riduce drasticamente quando sono giù di corda. Orari di pubblicazione, “strategie”, argomenti strappalike, tentativi abortiti di selfie, attitudine social – che già normalmente lasciano a desiderare – diventano ancora più ostici. Diciamo che una delle poche cose in grado di rinchiudermi per un po’ in una bolla e di far viaggiare la mente è guardare case belle, meglio se appartamenti Haussmaniani belli, i miei preferiti.
Perciò ho pensato che avrei potuto parlare di questo pied-à-terre (va a capire perché lo chiamano così, visto che occupa 220 mq) ristrutturato da Studio Razavi, perfetto per la mia collezione ideale.
HAUSSMANN E STUDIO RAZAVI
Parigi, XII° arrondissement, edificio prehaussmaniano ma con l’immancabile corredo di stucchi d’ispirazione classica, parquet (a rombi bordato da greche), camini, boiserie, specchiere e porte a doppio battente, in questo caso tinteggiate chiare ma con effetto vissuto.
Gli arredi sono un mix di storia del design – le lampade di Serge Mouille, le sedie Standard di Jean Prouvé, il divano LC3 di Le Corbusier, gli sgabelli Tolix -, di nuovo design d’autore – il lampadario d’influsso giapponese Formakami di Jaime Hayon per &Tradition o la sospensione Vertigo di Constance Guisset o il tavolino di marmo TS Table di Gamfratesi per Gubi -, di vintage anni ’50 e di elementi decorativi forti, come la sontuosa carta da parati del salotto, la consolle scultura di ottone o il mosaico bianco e nero geometrico e un po’ Déco presente nel bagno.
Il tutto avvolto da una fresca e bizzarra aria vacanziera da dépendance marina, vedi le chenzie e i coralli che circondano la vasca Ottocento di Agape, le librerie alla Mondrian della camera da letto, il tavolino montato su un tronco d’albero che sembra modellato dall’acqua salmastra o le poltroncine coniche in midollino.
Haussmann, atmosfera marina, design e Parigi, insomma un insieme un bel po’ strano e difficile da immaginare sulla carta, ma che alla fine – forse proprio per il suo essere così insolito e appassionato – funziona alla grande.
Ph. Stephan Julliard
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