Il tocco di TerjeTerje’s touch
Raised in the Bjørn Torske school, Todd Terje is considered one of the most important members of nu-disco (in its broader sense). Furthermore the Eighties-Renaissance has developed in different ways over the last years: from Clone Records (with Alden Tyrell) to Valerie, from Belgium (Aeroplane, The Magician, Moonlight Matters) to Scandinavia (Prins Thomas, Lindstrøm, Kasper Bjørke, Todd Terje). Spiral and Q are two Terje-style tracks, twenty-two minutes of spatial sounds.
Q is a unique enormous progression, based on a simple melodic structure. Maybe it isn’t among the best productions by Terje, but it’s an excellent b-side for a track like Spiral.
With Spiral we’re on another planet: it’s a masterpiece, like Inspector Norse. Spiral is the right continuation of Inspector Norse, the atmospheres are similar, power and quality are identical.
Spiral is the triumph of synths, an epic ride through the fjords, a trip-disco. It starts and ends in the same way, with the drums in evidence.
The touch of Terje emerges in the middle of the track: he hits the gas on space disco and then – after a stunning break – restarts with a slightly gentler sound, which recalls vaguely the Miami Vice soundtrack.
All we can do is keep on waiting for his album, expected for the next year.
Cresciuto alla scuola di Bjørn Torske, Todd Terje è considerato ormai uno dei maggiori esponenti della nu-disco (nella sua accezione più ampia di rivisitazione del sound degli anni ’70 e ’80, passando attraverso l’italo disco e la cosmic). Del resto, il Rinascimento degli eighties ha conosciuto diverse declinazioni negli ultimi anni: dalla Clone Records (e in particolare Alden Tyrell) alla Valerie, dal Belgio (con Aeroplane, The Magician, Moonlight Matters) alla Scandinavia (Prins Thomas, Lindstrøm, Kasper Bjørke, lo stesso Todd Terje). Spiral e Q (autoprodotte con la Olsen Records) sono due tracce in puro stile Terje, ventidue minuti di suoni spaziali.
Q è un’unica enorme progressione, basata su una struttura melodica semplice e su un loop che si ripete senza soluzione di continuità. Non è una delle migliori produzioni di Todd Terje (se le si vuole trovare un difetto, il rischio monotonia – su dodici minuti di sintetizzatori – è dietro l’angolo), ma è un’ottima b-side per un pezzo come Spiral.
Spiral, appunto. Qui difetti non ce ne sono. Anzi, si rasenta la perfezione. Spiral è un capolavoro, come Inspector Norse. Spiral potrebbe essere la continuazione di Inspector Norse, le atmosfere sono molto simili, potenza e qualità sono identiche.
Spiral è il trionfo del synth, una cavalcata epica tra i fiordi, un disco da viaggio. Si apre e si chiude allo stesso modo con le percussioni in evidenza, omaggio alle sonorità jungle. In mezzo emerge il tocco di Terje, pronto a spingere prima sull’acceleratore della space disco e poi – dopo un grandioso intermezzo di “stacco” – a modulare il tutto su un sound leggermente più delicato, che ricorda vagamente la colonna sonora di Miami Vice.
E per il 2014 è prevista l’uscita di un album firmato Terje. Inutile aggiungere altro.
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