La Top 30 del vintage beachwear dagli anni ’20 a oggi
VINTAGE BEACHWEAR
Arrivati a giugno l’idea fissa è una: mare, sole, mare, costume, mare.
Il meteo fa un po’ schifo un po’ no e proprio per quello la mente spazia su spiagge incontaminate stile Bilboa, sognando di essere la tipa Bilboa. Anche se poi nella realtà toccherà industriarsi per non fare a gomitate col vicino d’ombrellone e per mostrarsi en plen air senza iniziare ad apprezzare gli incommensurabili vantaggi del burka (si fa per dire).
Tra una prova costume a porte chiuse, un giro da Zara, H&M, Calzedonia e simili, un giro virtuale da Yoox, Asos o Net-à-Porter (se siete fortunate), tra l’irraggiungibile triangolo crochet da hippie figa alla Tommy Hilfiger e quello che mai avreste pensato di bramare – ovvero il mutandone ascellare Dolce & Gabbana alla Silvana Mangano versione mondina -, nell’indecisione e nell’attesa di un miracolo, non guasta un ripasso del tempo che fu, quando la villeggiatura a mare era una cosa seria ma forse con meno stress.
LA TOP 30
Ecco perciò la Top 30 del beachwear più bello dagli anni ’20 a oggi tra editoriali di moda e icone da bagnasciuga. Da Horst P. Horst a Mario Testino, da Brigitte Bardot a Kate Moss, una carrellata di immagini memorabili del passato, a cui conviene ispirarsi sempre magari mettendoci dell’altro con un guizzo di follia. Alessandro Michele docet!
ANNI ’20
Negli anni ’20 le ragazze alla moda, le flapper, espongono le gambe e a mare si va così.
Per Sonia Delaunay l’insieme ideale prevede pantaloncini, canotta e vestaglietta, su cui trasportare i suoi motivi grafici e l’illusione di movimento del Simultaneismo. Una grande rivoluzione!
ANNI ’30
Una tuta dai pantaloni ampi sul top del costume era l’idea di Chanel per andare in spiaggia nei primi anni ’30. Che dire? Da copiare, sarebbe impeccabile anche oggi e aggiungerebbe un consistente tocco di classe
La mise da bagno candida di Keira Knightley in Espiazione con costume a calzoncino e cuffia coordinata sembra ripresa da una celebre copertina di Vogue di Horst P. Horst. La trovate in questo post
Lo star system hollywoodiano adorava la spiaggia. Le immagini delle dive in costume, bellissime, sensuali, faranno epoca alimentando il sogno e la voglia di emulazione del pubblico. Col tempo arriveranno Deborah Kerr, Esther Williams, Marilyn Monroe, Liz Taylor. Ma tutto ciò avveniva già negli anni ’30.
Nel 1936 Ginger Rogers era semplicemente perfetta con intero a gonnellino, occhiali da sole tondi, rossetto presumibilmente rosso e fiocco tra i capelli platinati
ANNI ’40

Harper’s Bazaar – Maggio 1946 – Betty Bridges indossa un costume di Claire McCardell – Tijuca (Brasile) – ph. Louise Dahl-Wolfe
3 foto stupende – firmate rispettivamente Louise Dahl-Wolfe, Fernand Fonssagrives e Clifford Coffin – che sintetizzano in maniera modernissima lo stile balneare anni ’40. In particolare nella prima immagine, il costume/tutina in jeans di Claire McCardell sullo sfondo delle azulejos brasiliane di Tijuca è di uno chic estremamente contemporaneo.
Forse perché oggi si guarda tanto al passato in un mix continuo di epoche e suggestioni o perché questo passato era già proiettato nel futuro ma sembra di vivere in un cortocircuito temporale perenne
ANNI ’50
Anni ’50, il trionfo del due pezzi con slip a vita altissima, come quelli che caratterizzano il beachwear rétro di Dolce & Gabbana.
Sul secondo scatto c’è poco da dire, se non che l’eleganza e la bellezza luminosa di Grace Kelly fotografata in Giamaica nel 1955 tramortiscono. Nello stesso anno la sua classe in spiaggia risplenderà anche sulla sabbia di Cannes vestita da Edith Head per Caccia al Ladro (To Catch a Thief) di Alfred Hitchcock
ANNI ’60
Il bikini fu inventato da Louis Réard nel 1946, la sua caratteristica era quella di essere ridottissimo, con slip che lasciavano scoperto addirittura l’ombelico. Insomma a dir poco esplosivo, da qui il nome che alludeva agli esperimenti atomici sull’atollo di Bikini. Réard per pubblicizzarlo dovette ingaggiare la spogliarellista Micheline Bernardini, l’unica disposta a indossarlo.
Ci vollero 10 anni perché iniziasse a dilagare, grazie a una giovanissima Brigitte Bardot, scandalosa (benché a noi sembri quasi pudica) nel film di Roger Vadim del 1956 Et Dieu Creà la Femme. Sei anni dopo, in Vie Privée di Louis Malle, il sex appeal di B.B. è già bello che deflagrato, complice il bikini candido a balconcino che sarà per sempre legato al suo nome
Ancora 1962, altro film, altro sex symbol e praticamente il costume più famoso della storia del cinema. Ursula Andress sul set di Dr. No (Agente 007 Licenza di Uccidere) indossa con rara presenza scenica lo storico bikini a balconcino con cintura portapugnale sui fianchi che tutti avrebbero cercato di emulare.
La curiosità è che fu lei stessa a idearlo, non riuscendo a trovare nulla che si adattasse ed esaltasse le sue forme statuarie
Sembra scattata oggi la foto che ritrae Romy Schneider ne La Piscine di Jacques Deray. E invece è il 1969 è il bikini nero e minimale dell’attrice austriaca è l’emblema dello chic.
Altro memorabile bikini nero, con tanto di catena d’oro, è quello di Raffaella Pavone Lanzetti aka Mariangela Melato in Travolti da un Insolito Destino di Lina Wertmuller (1974). Lei è una miliardaria milanese odiosa, classista ma stilosissima che naufragando con Giancarlo Giannini su un’isola deserta segna un punto elevatissimo nella storia del cinema e della moda. Purtroppo non sono riuscita a rintracciare una foto decente
ANNI ’70
Un po’ intero, un po’ due pezzi, il costume grafico di Rudi Gernreich del 1971 parla di Space Age, futuri immaginari e libertà.
Qualche anno dopo, si va di triangoli, fasce e olimpionici. E, al netto di crochet e Figli dei Fiori, gli anni ’70 si nutrono dell’estetica patinatissima e a tinte forti stile Studio 54, ben esemplificata dal primo scatto di Norman Parkinson con Jerry Hall o da Guy Bourdin o da un’altra celebre foto di Albert Watson per Vogue, che trovate qui.
A parità di capi, l’atmosfera diventa invece fané, malinconica e decadente con Deborah Turbeville. La risposta onirica e intimista.
ANNI ’80
In mezzo a colori e scintillii, gli anni ’80 più sciccosi si caratterizzano per tonalità terrose, tagli e oblò eleganti, forme fascianti. Un’estetica nuova e riconoscibile che in qualche modo strizza l’occhio al passato.
Basta guardare l’intero con bande incrociate di Stephanie Seymour e poi questo costume di Claire McCardell del 1946
ANNI ’90
Ci sono le perle e le camelie in piscina, i mutandoni ascellari, gli slip micro con la doppia C in zona strategica, il bikini tropicale. Gli anni ’90 sono il trionfo delle top model, dello styling e del melting pot. Da ora in poi vale praticamente tutto
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